sabato 13 agosto 2016

ARNALDUR INDRIDASON – UN DELITTO DA DIMENTICARE



Islanda, fine anni Settanta. Una donna è immersa nelle acque di uno dei laghi di Svartsengi, nei pressi di una centrale geotermica, e trova accidentalmente il cadavere di un uomo. Incidente? Suicidio? L'autopsia rivela che la vittima potrebbe essere caduta da una grande altezza, e anche che potrebbe essere collegata alla vicina base militare americana. Erlendur, giovane detective, e il suo capo Marion Briem decidono di seguire questa pista, scontrandosi però da subito con un muro di ostilità e diffidenza. Perché gli americani si ritengono superiori agli islandesi, da loro considerati poco più che selvaggi, e non intendono accettare intrusioni, nemmeno da parte della polizia. Aiutati solo da Caroline, un sergente di colore che ben conosce la discriminazione razziale, Erlendur e Marion indagano, rovistando nelle pieghe nascoste della base militare. Forse la vittima ha visto qualcosa di troppo e per questo è stata brutalmente uccisa. Ma la verità è molto diversa... Erlendur, intanto, sta anche indagando per proprio conto su un cold case di venticinque anni prima: una ragazza svanita nel nulla in uno dei quartieri più poveri e miserabili della Reykjavik del tempo, il cui destino il giovane detective sembra aver preso a cuore spinto dall'ossessione - che non lo abbandonerà più -per i casi irrisolti di persone scomparse.

Uno dei romanzi più pompati dell’estate 2016 è questo nuovo capitolo della saga del commissario Sveinsson, pubblicato in patria nel 2014 con il titolo Camp Knox e uscito da noi a luglio per Guanda editore. Non si tratta però di una nuova avventura, ma di un prequel, in cui Sveinsson è un giovane detective alle prese con due casi che procedono paralleli per tutta la durata del libro. Gli affezionati lettori di Indridason troveranno in Un Delitto Da Dimenticare più di un motivo di interesse, visto che oltre all’intreccio giallo verranno svelate le ragioni dell’ossessione di Sveinsson per i vecchi casi mai risolti (i cosi detti cold cases). Tutti quelli che si approcciano per la prima volta allo scrittore islandese, troveranno, invece, un giallo elegante e molto classico, in cui lo sviluppo delle indagini e le intuizioni investigative sono l’aspetto saliente di un trama in “mid-tempo”, che non contiene inutili spargimenti di sangue e in cui i colpi di scena sono dosati con saggezza. Affascinante, come sempre, è l’ambientazione nella fredda e suggestiva terra d’Islanda, così come è ottimamente ricostruito il periodo storico di fine anni ’70, in cui la piccola isola dell’Atlantico settentrionale era una sorta di colonia statunitense e un avamposto della Nato. Per quanto riguarda l’aspetto della scrittura e l’approfondimento psicologico dei personaggi, non aspettatevi numeri d’alta scuola: la prosa è essenziale, scarna e strumentale all’intreccio giallo. Nulla di memorabile, insomma, ma sotto l’ombrellone può andar bene anche così.


Blackswan, sabato 13/08/2016

3 commenti:

silvia ha detto...

Interessante!

Blackswan ha detto...

@ Silvia: un libro leggero da leggere sotto l'ombrellone o nel relax di un dopo camminata in montagna :)

silvia ha detto...

la seconda!