sabato 24 settembre 2016

THE FLESHTONES - …THE BAND DRINKS FOR FREE (Yep Roc, 2016)



I Fleshtones sono semplicemente incredibili, stanno sulle scene da una vita senza mai un cenno di cedimento o cambio di rotta stilistico, e questo, sin dagli esordi alla fine degli anni ’70, sullo storico palcoscenico del CBGB’s tra un concerto di Patti Smith ed uno dei Talking Heads. Una coerenza granitica che si manifesta ogni paio d’anni: 10/12 nuovi brani, qualche bella cover e via a suonare per club, sale da concerto e balere dismesse in giro per il mondo. Immaginate vagonate di straripante Sixties/Garage in salsa R’n’B, aggiungete il divertimento assoluto del R’n’R, l’energia vitale del Punk e avrete un’idea. Radici ben piantate nel più classico retroterra musicale americano alimentate, però, da uno stile personalissimo che rifugge da ogni sterile e nostalgico modello revivalista: il Super Rock di Peter Zaremba, Keith Streng, Ken Fox e Bill Milhizer! Una miscela da loro brevettata e collaudata in 40 anni di carriera per festeggiare selvaggiamente, oppure quando si è malinconici e, Nick Drake peggiora le cose, per assestarci sul grugno una botta d’allegria. Insomma, i Fleshtones avranno anche messo su qualche capello bianco, ma sanno ancora come fare per trasformare una normale serata tra amici nel toga-party di Animal House.
The Band Drinks For Free, registrato a Brooklyn nei CCP Sound Studio di Florent Barbier (qualcuno lo ricorderà nella band di Elliott Murphy), è il loro 21° album, il 7° per la Yep Roc e, come d’abitudine, non fatica ad entrare nei nostri cuori. Vedi subito l’opening track, una versione scarnificata di Love Make A Man dei Ten Years After con il Farfisa di Zaremba a fare il verso al riff immortale di Alvin Lee e l’amichevole cameo di Lisa Kekaula dei BellRays che sigilla il brano con scampoli di potenza vocale Funk/Soul. Nel pezzo che segue, Love My Lover, la chitarra di Keith Streng pennella un’introduzione che evoca i Dream Syndicate di Tell Me When It's Over, influenza che ritroveremo in seguito anche in Too Many Memories





Nella genesi di Rick Wakeman’s Cape tutta la folle genialità di Peter Zaremba: “Wakeman è apparso in sogno come un hipster celestiale e mi ha suggerito il brano confessandomi però di aver dimenticato le parole. Così, al risveglio, ho dovuto riscriverle io!” Con Suburban Roulette e The Gasser si rockeggia alla grande, spudoratamente, richiamando alla memoria l’impeto garagista dei capolavori di inizio carriera Roman Gods e Hexbreaker! mentre, con le accattivanti Stupid Ol' Sun e How To Make A Day, la band mette a referto i momenti più morbidi del disco dispensando perfezione Pop. Due brani utili a tirare il fiato, quasi romantici, come a dire: mettetevi le infradito e godetevi gli ultimi tramonti estivi. Chiude l’album, meglio non si potrebbe, l’inebriante Before I Go e qui gli stivaletti a punta sono d’obbligo!
Quindi, no news good news, …The Band Drinks For Free testimonia la vena pressoché intatta della band newyorchese in materia di estro compositivo e dinamismo esecutivo. I Fleshtones si confermano indomiti paladini del R’n’R e il rito può reiterarsi una volta di più semplicemente schiacciando il tasto play: stappate un’altra bottiglia, aumentate il volume e buttate nel cesso tutti gli articoli che vorrebbero questa musica fantastica morta e sepolta ai tempi del terzo o quarto Governo Andreotti (dipende da quanto è fastidioso il recensore). Infine, se capitate a un loro concerto, non dimenticate di pagargli da bere: Zaremba, Streng, Fox e Milhizer sono le leggende viventi del Super Rock! …Have a good fun!

Voto: 8





Porter Stout, sabato 24/09/2016

7 commenti:

MaryA ha detto...

Something punked this way comes. Per quanto mi riguarda vedere Jello Biafra nella sua recente e brevissima parentesi italiana sarebbe stato da fare, ma ahimè ci separavano distanze incolmabili XD.

Confido sempre in una impossibile reunion dei Talking Heads, mai dire mai, per loro andrei anche in Svizzera ^^

Per il resto, vivere con la Bowery a portata di mano negli anni 70? Un sogno.

**MaryA**

Blackswan ha detto...

@ Marya: il ritorno sulle scene dei Talking Heads mi spingerebbe anche in Papuasia :)

MaryA ha detto...

Ne varrebbe la pena a prescindere :) Non mi stancano mai

**MaryA**

Blackswan ha detto...

@ Marya: e allora, via di corsa, tutti in Papuasia ! :)

MaryA ha detto...

Ok prenota l'aereo io cerco i biglietti XD

Blackswan ha detto...

@ Marya; so che è un filo più lunga, ma non potremmo optare per l'auto? L'aereo mi mette una certa inquietudine :)

MaryA ha detto...

Capisco, ma tipo dobbiamo partire adesso per arrivare in ritardo all'ultima serata del tour 2018/2019 XD