sabato 29 ottobre 2016

MELISSA ETHERIDGE – MEMPHIS ROCK AND SOUL (2016, Stax)



Melissa Etheridge non è certo una di quelle artiste che hanno rinnovato profondamente la musica; eppure, i suoi dischi sono sempre stati pervasi da una sincerità di fondo che l’ha fatta amare, dal pubblico e dalla critica, concedendole perfino il lusso di aggiudicarsi un premio Oscar nel 2007 e ben due Grammy Award. Le sue canzoni, infatti, possiedono quello spirito indomito e battagliero, a cui la Etheridge non ha mai rinunciato anche nel corso della vita, vincendo una grave malattia, raccontando senza veli la propria omosessualità e combattendo tutte le battaglie nelle quali vi fossero in gioco i diritti civili e le istanze dei meno fortunati. Una donna grintosa e irriducibile,  dunque, che ha saputo contaminare di inesauribile energia il suo melodico heartland rock (quasi sempre) diretto e senza fronzoli, essenziale quanto si vuole, ma sempre irrorato di trasporto e passione. Memphis Rock And Soul, nonostante sia un disco di cover, non smentisce l’assunto di cui sopra. Anzi, fin da subito, la prima cosa che viene in mente è per quale motivo Melissa abbia atteso così tanto tempo per affrontare un catalogo, quello della Stax, così adatto al suo timbro vocale graffiante e appassionato. Anche perché questi classici, che tutti ben conosciamo, non risultano affatto smunte repliche degli originali o impettiti omaggi al bei tempi che furono. Tutt’altro. La Etheridge, infatti, ci mette la consueta grinta e canta con trasporto, rispolverando brani noti che, se da un lato mantengono l’originaria morfologia, dall’altro, quello che conta, sembrano ardere di un nuovo fuoco. Così Melissa, prende armi e bagagli e se ne va a Memphis, dove ingaggia un gruppo di musicisti che la materia la conosce a menadito, per aver già suonato con un maestro come Al Green. Rispettato l’approccio filologico, la chitarrista originaria del Kansas aggiunge il graffio rock, quella peculiarità interpretativa che da sempre è presente nei suoi dischi, e fa decisamente centro. Brani tirati o ballate, la Etheridge non sfigura mai, e anzi rende addirittura credibile un’abusatissima I’ve Been Loving You Too Long di Otis Redding e fa ancora meglio degli Excitements, rispolverando la super hit Wait A Minute, portata al successo per la prima volta da Barbara Stephens. Melissa riesce, in definitiva, a reggere il confronto con il passato, senza essere schiacciata dal peso di straordinari evergreen, la cui scelta poteva rivelarsi un clamoroso passo falso. Invece, alla resa dei conti Memphis Rock And Soul è una scommessa vinta,  come tutte le battaglie che la Etheridge ha dovuto affrontare nella sua travagliata esistenza. Divertente e appassionato. 

VOTO: 7





Blackswan, sabato 29/10/2016

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