martedì 1 novembre 2016

LIL’ ED AND THE BLUES IMPERIALS – THE BIG SOUND OF…



Lil’ Ed Williams è uno dei musicisti più influenti del blues targato Chicago. Sessantun anni, fisico minuto (da cui il soprannome), fez perennemente calcato sulla testa e ugola possente, con la sua chitarra spavalda e la magia di un bottleneck Lil’ ha scritto alcune delle pagine più gagliarde della storia musicale della città del vento. Tanto che, in trent’anni esatti di carriera (il suo esordio è datato 1986) è comparso per otto volte nelle liste dei candidati al Blues Music Award, portandosene a casa un paio (non cosa da poco, se si pensa che di dischi ne ha incisi solo nove, compreso quest’ultimo). Per celebrare il trentennio di attività esce, quindi, The Big Sound Of…, che è probabilmente uno dei dischi migliori rilasciati da Williams in condominio con i suoi Blues Imperials, combo rodatissimo che vede Kelly Littleton alla batteria, Michael Garrett alla chitarra ritmica e il fratellastro di Ed,  James “ Pookie “ Young, al basso. Se da un lato l’approccio filologico della band rispetta tutti i canoni propri del blues chicagoano (i primi nomi che vengono in mente sono Buddy Guy e Elmore James), è anche vero che i quattro musicisti aggiungono alla miscela un generoso quantitativo di rock an roll, creando scatenati boogie in cui la slide di Williams dardeggia che è un piacere. Il risultato è un discone tutta grinta, sudore e adrenalina, che alterna poderose tirate come Poor Man’s Song e Whiskey Flavored Tears a irresistibili shuffle (Raining In Paris), fermandosi di tanto in tanto a cogliere la quintessenza del blues con dei lentoni di incredibile intensità, come le superbe I’ll Cry Tomorrow e Troubled World. The Big Sound Of… è, dunque, un album divertentissimo, di quelli che messi nel lettore durante una serata tra amici, creano l’atmosfera giusta per fare un (bel) po’ di bisboccia. Un disco genuino e ruspante,  che piacerà tanto ai puristi del blues quanto a coloro che amano la contaminazione fra le dodici battute e il rock and roll. A Chicago, insomma, si continua a produrre ottima musica e questo piccolo uomo dalla grande slide continua a non sbagliare un colpo. 

VOTO: 7





Blackswan, martedì 01/11/2016

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