sabato 5 novembre 2016

LUKE WINSLOW-KING – I’M GLAD TROUBLE DON’T LAST ALWAYS



Quando un amore finisce, si sa, sono guai, e per quanto uno si sforzi di superare il dolore, alla fine, rancore, risentimento, nostalgia e tristezza si annidano nel cuore e ci restano, ingombrando ogni spazio. Questi sentimenti li porteremo con noi nel tempo, e solo attraverso gli anni sbiadiranno lentamente, per trasformarsi in ricordi, se dolci o dolorosi, solo il cuore saprà. Un artista, però, conosce molto bene la forza creativa che nasce dal dolore e se sa dominare la materia, senza lasciarsi sopraffare da retorica e sensazionalismo e rifuggendo con cura teatralità e autocommiserazione, può creare cose egregie, che raccontano un pezzo della sua vita con un linguaggio universale. E’ quello che riesce a fare Luke Winslow-King, in questo suo nuovo, ed efficacissimo I’m Glad Trouble Don’t Last Alwyas, terzo full lenght in carriera, e disco attraverso il quale il musicista della Louisiana, affronta la rottura sentimentale e artistica con il suo pigmalione Esther Rose, compagnia nella vita e collaboratrice nei precedenti lavori. Un disco quasi icastico nella sua brevità (solo nove canzoni in scaletta) e asciutto nei contenuti, nonostante il fulcro della narrazione sia proprio la storia d’amore da poco conclusasi. Winslow – King analizza, dunque, il proprio dolore, ma c’è sempre un filo di ironia e una voglia di riscatto nei testi, che finiscono per tamponare l’enfasi, fino ad asciugarla completamente. Le canzoni non cercano quasi mai la strada della malinconia né puntano alla lacrima facile, ma si muovono con sicurezza in un territorio in bilico fra americana e blues, un blues che ha radici lontane. C’è consapevolezza, c’è mestiere, c’è soprattutto una grande penna, che cerca morbide melodie orientate al gospel, come nell’apertura di On My Way, omaggio a una ritrovata indipendenza, si ingrugnisce rocciosa nel blues in chiave Nord Mississippi della title track o chiosa positivi propositi di riscatto nel dolce finale della programmatica No More Crying Today. A fianco di Winslow – King, un pugno di musicisti sopraffini (tra i quali spicca il nostro Roberto Luti alla chitarra), che assecondano il timbro vellutato, ma un po’ liso, del protagonista.   

VOTO: 7,5





Blackswan, sabato 05/11/2016

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