giovedì 22 dicembre 2016

DAN LAYUS – DANGEROUS THINGS (Plated Records, 2016)



Proprio sul filo del traguardo di questo 2016 quasi concluso, arriva un disco ricorderemo fra le cose più belle ascoltate durante l’anno. Lui si chiama Dan Layus ed è un personaggio noto a tutti gli appassionati di americana per essere (o essere stato) il leader degli Augustana. Formatesi a San Diego (California) nel 2003, gli Augustana hanno pubblicato, via Epic Records, tre Ep e tre full lenght (il primo dei quali prodotto da Brendan O’Brein), con la classica formazione “voce, chitarra, basso, batteria e tastiere”. Poi, qualcosa è successo, e il gruppo ha subito una vera e propria diaspora, rimanendo in mano al solo Layus, che l’ha trasformato in una "one man band". Consapevole di continuare a scrivere musica sotto l’egida di un combo ormai, nei fatti, disciolto, Layus ha deciso di proseguire la propria carriera utilizzando il nome di battesimo. Il primo disco del nuovo corso è proprio questo Dangerous Things, prodotto in condominio con Rich Egan (fondatore della Vagrant Records) e che vede la collaborazione a fianco di Layus di Dan Dugmore alla steel guitar (Linda Ronstadt, James Taylor, Stevie Nicks), Anne Buckle e Kelly Aus (entrambe violiniste) e le Secret Sisters, al secolo Laura e Lydia Rogers, nuove stelline del country, già nelle grazie dei produttori Dave Cobb e T-Bone Burnett. Protagonista del disco rimane, però, Dan Layus, che si alterna alla chitarra e al pianoforte in undici canzoni acustiche, scarne e dolcemente malinconiche. Un disco di ballate, dunque, il cui filo conduttore è quello di un’americana ricca di sfumature, sia per la voce potente e duttile del protagonista, sia per la capacità del songwriting di colorarsi ora di accenti gospel (l’eccellente Four Rings e Let Me Lose You) e soul (la conclusiva Nightbird), ora di evaporare in visioni cinematografiche che evocano spazi aperti e strade perse nel nulla (Driveway). In scaletta, ci sono anche un paio di brani dal grande potenziale rock: nonostante la veste acustica, Destroyer e Fell In Love On A Beach, infatti, sono due straordinarie canzoni che potrebbero entrare tranquillamente nel repertorio di Springsteen e che corroborate da un paio di chitarre elettriche sarebbero in grado di far cantare uno stadio intero. Da citare anche Enough For You, il brano più intimista del lotto, che vede unici protagonisti Dan Layus e la sua sei corde. Non tragga, però, in inganno l’apparente semplicità del disco, perchè Dangerous Things, nonostante i suoi arrangiamenti scarni ma incisivi, è in grado di creare e sviluppare numerose stratificazioni emotive. Struggente e bellissimo.
VOTO: 8 





Blackswan, giovedì 22/12/2016

1 commento:

giuseppe ha detto...

finalmente un bel disco