domenica 11 dicembre 2016

SUNDAY MORNING MUSIC





MICRODISNEY – HORSE OVERBOARD
Il cantante Cathal Coughlan e il chitarrista Sean O'Haglan (quest'ultimo, in seguito, formerà gli High Llamas) giungono a Londra dalla natia Irlanda (Cork). I due, che suonano in piccoli locali underground della città, vengono notati dal guru John Peel, che completa il combo con il bassista John Fell e il batterista Dave Galvin, e lo manda in sala di incisione a registrare le prime canzoni. Il suono un po’ ruvido e grezzo degli esordi viene progressivamente ammorbidito, con un’impronta più melodica e charts oriented, fino a confluire, in forma finalmente organica, in The Clock Comes Down The Stairs (1986), che può definirsi, a buon ragione, il miglior lavoro dei Microdisney, oltre che una piccola gemma dell'indie-pop britannico. Le dieci canzoni in scaletta fondono alla perfezione il suono brit della tradizione (Beatles, Kinks), le sensazioni musicali del momento (Prefab Sprout e Smiths) e soprattutto influenze americane, con accenti vagamente country e un jingle jangle chitarristico che ricorda i Byrds. Horse Overboard, il brano che apre il disco è una piccola gemma: testo ironico e nonsense e melodia cristallina.





COUNTING CROWS – COLORBLIND
Scritta da Adam Duritz e Charlie Gillingham, Colorblind compare in The Desert Life (1999), terzo album in studio della banda californiana. Il mood malinconicissimo della canzone e il suo andamento arioso, le fanno trovare successo anche in ambito cinematografico. Compare, infatti, nella colonna sonora di Cruel Intentions, film diretto da Roger Kimble e uscito lo stesso anno, e soprattutto in una delle scene più poetiche del pluripremiato Mommy (2014), pellicola diretta dall’enfant prodige, Xavier Dolan. La canzone torna al successo anche nel 2011, quando la britannica Leona Lewis la inserisce nel suo The Hurt: Ep, che scala rapidamente le classifiche inglesi e irlandesi.





ERIC CHURCH – SPRINGSTEEN
Eric Church è un artista da noi noto solo a una ristretta cerchia di appassionati, ma negli States vende milioni di dischi ed è una sorta di leggenda del mainstream country. Springsteen, tratta dal suo terzo album in studio, Chief (2011), racconta una storia d’amore fra teenagers scandita dalle canzoni di Bruce Springsteen, che è anche una delle fonti di ispirazione della crescita artistica di Springsteen. La canzone è arrivata al diciannovesimo posto della Hot Billboard 100, ha ricevuto numerosi apprezzamenti da parte della critica specializzata ed è stata candidata a due Grammy Awards. Quando la esegue dal vivo, Church inserisce nel brano una cover di Born To Run.





Blackswan, domenica 11/12/2016


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