lunedì 2 gennaio 2017

JEFF HEALEY – HOLDING ON (Mascot/Provogue, 2016)



Holding On è la seconda pubblicazione uscita nel 2016 per celebrare quello che sarebbe dovuto essere il cinquantesimo compleanno del chitarrista originario di Toronto. E probabilmente, sarà anche l’ultima, visto che gli archivi, almeno per quanto riguarda gli inediti, sono stati svuotati per intero. In realtà, in questo ultimo disco, di brani originali e mai pubblicati ce ne sono solo cinque (tutti registrati nel periodo che va dal 1996 al 1998), e il restante materiale è, invece, tratto da un concerto tenuto da Healey a Oslo, in Norvegia, nel 1999. I brani in studio, a essere sinceri, non sono di grande interesse, e dimostrano per l’ennesima volta che il chitarrista canadese, sotto il profilo compositivo, aveva una penna buona ma non eccellente. A parte, infatti, l’inutile Cniblues, un bozzetto strumentale che dura poco più di un minuto, il resto del materiale mai pubblicato prima si muove nei territori di un rock blues abbastanza convenzionale, suonato con la classica forma del power trio, con Healey alla chitarra, Joe Rockman al basso e Tom Sthephen alla batteria. Decisamente meglio il live, che era già stato allegato alla costosa deluxe edition di Heal My Soul, e ora, invece, vede la luce in questa formula di gran lunga meno dispendiosa. In scaletta, dieci canzoni eseguite con grande piglio, che dimostrano, se mai ce ne fosse bisogno, la potenza di suono e la tecnica straordinaria che Healey sapeva sprigionare ogni volta che saliva sul palco. Non siamo ai livelli di Live At Grossman’s (live del 1994 pubblicato postumo nel 2011), ma anche in questo caso i motivi per sfregarsi le mani non mancano. Sono, senza ombra di dubbio, da citare, come autentiche gemme per collezionisti, una grande versione di Dust My Broom di Elmore James, con la slide in bella evidenza, l’immancabile Yer Blues tratta dal repertorio dei Beatles e vero cavallo di battaglia delle performance del canadese, e soprattutto il medley divertito e riuscitissimo fra Stuck In The Middle With You degli Stealers Wheel e Tequila dei The Champs, nel quale vengono peraltro omaggiati anche gli Stones. Se, dunque, la parte in studio è tutt’altro che memorabile, la parte live del cd è di ottimo livello e ci riporta alla memoria l’ennesima grande serata di una delle chitarre più ispirate del panorama rock blues di fine ‘900. Non solo per completisti.

VOTO: 7





Blackswan, lunedì 02/01/2017

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