lunedì 20 febbraio 2017

IL MEGLIO DEL PEGGIO






Riceviamo dalla nostra freelance Cleopatra e integralmente pubblichiamo

Che il PD possa dissolversi, me ne infischio. Che il problema sia la data del congresso, me ne infischio. Che la minoranza dem, oggi, possa sbattere la porta in faccia al leader - segretario, me ne infischio doppiamente.
Lo psicodramma interno al Partito Democratico non è altro che il riflesso di un movimento incattivito, lacerato da personalismi e particolarismi. Il PD è tale e quale agli altri, se non peggio. Una compagine frastagliata, contraddittoria, guidata da un leader spocchioso e arrogante in grado di esprimere la peggior politica di questi ultimi 6 anni. Per certi aspetti, neppure il il PDL è arrivato a tanto. Sono mancate la patonza e le atmosfere da cinepanettone vanziniano, ma il partito di maggioranza si è dimostrato una squallida fotocopia del partito - azienda dell'ex Cavaliere. Con la differenza che in quegli anni di dominio berlusconiano, la gente scendeva in piazza, manifestava, interagiva. Oggi, Renzi e il Giglio Magico sono riusciti ad anestetizzare gli italiani con vacuità, slides, tweet, selfies e banalità assortite. Matteo, il Rottamatore dei diritti dei lavoratori, delle spending review (promesse e mai attuate, peraltro), non ha affatto archiviato il malcostume e le malversazioni della prima Repubblica. Tutt'altro. I privilegi, le consorterie, i clientelismi, i conflitti di interessi e gli inciuci sono sopravvissuti. Il PD ha mostrato il suo vero volto: forte con i deboli e debole con i forti. L'Italia, dopo i mesi di paralisi per il referendum costituzionale, rischia una procedura di infrazione. Il precariato dilaga, il debito pubblico deborda, la crescita economica stenta e loro continuano a discutere su date e congressi.
Se, dunque, a dissolversi sarà questo PD, ce ne faremo una ragione. Domani è un altro giorno.

Cleopatra, lunedì 20/02/2017

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