lunedì 27 febbraio 2017

IL MEGLIO DEL PEGGIO




Riceviamo dalla nostra freelance Cleopatra e integralmente pubblichiamo

Mentre il PD implode, Matteo vola in California. Non per fare il fighetto. E nemmeno per prendersi il classico anno sabbatico, ahinoi, ma per ossigenare il cervello. Certo, farsi un viaggio dopo una cocente delusione, ci può anche stare, ma permettetemi qualche riflessione. Da che mondo è mondo, quando si riceve una sonora batosta come quella che il PD ha incassato il 4 dicembre, un leader di un partito di maggioranza dovrebbe farsi da parte, concentrarsi sulle cause della sconfitta e rimettersi, quantomeno, in discussione. O ritirarsi a vita privata, come disse in tempi non sospetti. Soprattutto, se a voltargli le spalle è stato proprio quell'elettorato da cui il Pd ha attinto il maggior consenso. Se un Premier, ora ex, riceve un diniego così dirompente dal 60% degli italiani, coerenza vorrebbe che cambi strategia, magari ricominciando a dialogare con i delusi. Se Renzi non fosse Renzi, penserebbe a creare le condizioni per ripartire dal basso, dalle periferie, dalle aree in cui la disuguaglianza sociale è più marcata. Invece no. Matteo, ha infranto anche questa convinzione. Si incomincia dall'apice della scala sociale. E con un intento ancora più "nobile" e ambizioso: imparare da chi sta costruendo il domani prima degli altri. E dove gettare le basi di questo stupefacente progetto, se non in California? Ripartire da oltre oceano (e non da Tor Bella Monaca) per trovare la ricetta contro i populismi e, udite udite, per rilanciare la sinistra (proprio così, la sinistra). Non c'è luogo più congeniale per Renzi, se non la mitica Silicon Valley, quella galassia di Palo Alto in cui l'eccellenza della nuova economia digitale serve a consolidare certi legami che, al momento giusto, potrebbero tornargli utili. Gli interlocutori privilegiati? Non certo i rappresentanti delle categorie sociali più disagiate, ma gli Elon Musk (ceo di Tesla), i Brian Chesky (ceo di Airbnb), i Tim Cook (ceo di Apple) e i professori delle facoltà più blasonate della Stanford University. 
Ecco svelata la formula prodigiosa di Matteo Renzi per rilanciare la sinistra: partire dall'establishment. Incredibile, ma vero. 
Matteo non fa il fighetto, dunque. Noi, però, non siamo fessi.

Cleopatra, lunedì 27/02/2017

2 commenti:

Ernest ha detto...

sembra una commedia all'italiana con finale scontato

Ezzelino da Romano ha detto...

Per citare Elio e le storie tese, confidiamo che la faglia di Sant'Andrea pretenda il suo tributo.