lunedì 13 marzo 2017

IL MEGLIO DEL PEGGIO





Riceviamo dalla nostra freelance Cleopatra e integralmente pubblichiamo

Mentre Matteo Renzi ricomincia dal Lingotto, Antonio Forchione, operaio cinquantacinquenne della Oerlikon di Rivoli, al rientro da un lungo periodo di malattia, ricomincia da una lettera di licenziamento. Dopo la bellezza di 27 anni di attività, un ben servito scarno e asciutto: Forchione, per l'azienda, è divenuto inabile al lavoro. Tradotto: un vuoto a perdere.
Per chi ignorasse la vicenda, il protagonista di questa nefandezza non si è assentato dal lavoro per cimentarsi nella canoa o in altre attività ricreative, come è accaduto al Comune di Sanremo. Antonio Forchione non è, come si usa dire adesso, un furbetto del cartellino, ma un uomo che ha combattuto la guerra più difficile della sua vita: una lunga e grave malattia. E in un mondo dove trionfa il Dio Profitto, le persone come Forchione sono impacci, fastidi di cui è preferibile non farsi più carico. Da numero di matricola a invisibile, dunque. Questo, talvolta, si diventa per certi datori di lavoro senza scrupoli. C'è voluto uno sciopero di solidarietà dei colleghi di lavoro per indurre l'azienda a ritrattare e ritirare lo scellerato provvedimento. 
Tutto è bene quel che finisce bene, ma la verità è che l'episodio non doveva accadere. Così come non doveva succedere il caso dell'operaio della Sevel, società facente parte del gruppo Fiat Crysler, che si è visto negare il diritto di recarsi in bagno, con le conseguenze che ben potete immaginare. Sembra, infatti, che il lavoratore non potesse abbandonare la catena di montaggio. Avete capito bene. Uno scandalo, a quanto pare, finito a tarallucci e vino: solo scuse al lavoratore e nessun provvedimento disciplinare nei confronti dei responsabili. E non doveva accadere neppure che gli autisti del trasporto pubblico emiliano fossero privati, ai capolinea, dei servizi chimici e costretti a "elemosinare" alle parrocchie vicine, l'uso della toilette.
Storie di ordinaria violazione della dignità umana che si ripropongono con una sequenza sempre più ravvicinata. E' uno dei tanti effetti della globalizzazione: le politiche, e quella italiana non fa eccezione, perseguono finalità contrarie a quelle che privilegiano la salvaguardia dei diritti dei lavoratori. Forchione è un lavoratore, un uomo di una categoria divenuta ormai ricattabile e senza voce.

Cleopatra, lunedì 13/03/2017


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