domenica 26 marzo 2017

SUNDAY MORNING MUSIC



 

 

Hoodoo Gurus – What’s My Scene

Quando nel 1987 uscì Blow Your Cool! gli Hoodoo Gurus capitanati dal cantante/chitarrista di Perth Dave Faulkner (attivo fin dal 77 con il gruppo Punk The Victims), erano già tra le band più eccitanti e ben recensite di tutto il continente australiano. L’album, il terzo della loro discografia dopo i magnifici Stoneage Romeos (84) e Mars Needs Guitars! (85), annovera alcune delle canzoni più popolari dei Gurus, In The Middle Of The Land, My Caravan, Good Times, What's My Scene, ed entrerà di diritto nella storia del Power Pop degli anni 80. La facilità di Faulkner nello scrivere canzoni a presa immediata raggiunge con Blow Your Cool! i suoi vertici assoluti inducendo vera e propria dipendenza in chiunque le ascolti. Ciliegina sulla torta la presenza delle Bangles e di Steve Wynn dei Dream Syndicate. Con Smithereens, Fleshtones e Creeps  la migliore party-band del decennio. 




Devo - Mongoloid

Universalmente conosciuti per la loro versione di (I Can’t Get No) Satisfaction degli Stones, una delle cover più folli (e geniali) di tutti i tempi, i Devo dei fratelli Mothersbaugh (Mark, Bob e Jim) e Casale (Gerald e Bob) si formano ad Akron nella prima metà dei 70 dove cominciano ad elaborare la bizzarra teoria della “De-Evoluzione” che troverà le prime testimonianze discografiche tra il 76 e il 77 con l’uscita dei singoli Mongoloid e (I Can’t Get No) Satisfaction (racchiusi in seguito nell’Ep Be Stiff). Impossibile non notarli: indossano tute di plastica dai colori sgargianti e ridicoli copricapo anti-radiazioni. Se il contesto scenografico è volutamente demenziale, come anche i postulati che sottintendono le loro paranoie pseudo scientifiche, la musica invece è avanguardistica e rivoluzionaria: mischiano i generi più diversi creando sonorità tra le più riconoscibili della New Wave americana. L’anno successivo dopo l’interessamento di David Bowie e Iggy Pop sarà Brian Eno, per la potente Warner Bros., a produrre il loro capolavoro: Q: Are We Not Men? A: We Are Devo! Mark Mothersbaugh oggi è un apprezzato compositore di colonne sonore e ogni tanto rispolvera la band per un nuovo capitolo dell’inverosimile saga della “De-Evoluzione”.




Wilco Johnson & Roger Daltrey – Going Back Home

Questo splendido disco del 2014 racconta una storia d’amicizia e indomita resistenza alla malattia. Vede insieme due leggende del Rock inglese sotto l’egida di una delle più importanti etichette americane di R’n’R e Blues, la Chess Records. E’ Roger Daltrey il regista dell’operazione, Wilco Johnson il protagonista, il cancro al pancreas in fase terminale di quest’ultimo il fantasma che aleggia sull’intera vicenda. L’album è composto unicamente da pezzi tratti dal repertorio dei Dr. Feelgood e dai lavori solisti di Johnson che il cantante degli Who interpreta magistralmente, quasi fossero gli inni senza tempo di Tommy o Quadrophenia. A rendere ancora più imperdibile Going Back Home il contributo dell’ex Style Council Mick Talbot alle tastiere, Norman Watt-Roy al basso e Dylan Howe alla batteria (la sezione ritmica che fece grandi i Blockheads di Ian Dury). Registrato velocemente, quasi in presa diretta, il disco avrebbe dovuto essere il testamento artistico di Wilco Johnson. L’esorcismo messo su da Daltrey ha funzionato, Wilco è ancora tra noi.






Porter Stout, domenica, 26/03/2017

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