martedì 25 aprile 2017

LE NOSTRE ANIME DI NOTTE - KENT HARUF



È nella cittadina di Holt, Colorado, che un giorno Addie Moore rende una visita inaspettata al vicino di casa, Louis Waters. I due sono entrambi in là con gli anni, vedovi, e le loro giornate si sono svuotate di incombenze e occasioni. La proposta di Addie è scandalosa e diretta: vuoi passare le notti da me?
Inizia così una storia di intimità, amicizia e amore, fatta di racconti sussurrati alla luce delle stelle e piccoli gesti di premura. Ma la comunità di Holt non accetta la relazione di Addie e Louis, che considera inspiegabile, ribelle e spregiudicata. E i due protagonisti si trovano a dover scegliere tra la propria libertà e il rimpianto.
Dopo la Trilogia della Pianura, Le nostre anime di notte è il sigillo perfetto all’opera di Kent Haruf, uno dei più grandi interpreti della letteratura americana contemporanea.

Le Nostre Anime Di Notte è l’ultima opera di Kent Haruf, scritta dal romanziere americano poco prima di morire. E’ un romanzo breve ed è imperfetto e, soprattutto, come scrive nella postfazione Fabio Cremonesi, colui che ha tradotto magnificamente il libro per NN Editore, è attraversato da “un senso d’urgenza”. L’urgenza di chi ha ancora tante cose da dire e poco tempo a disposizione, l’urgenza di chi, per raggiungere il proprio scopo, subordina la precisione della scrittura alla sostanza dei contenuti. Ha fretta, Kent Haruf, e lo si capisce; ma non pasticcia, semmai asciuga ulteriormente quel suo stile tanto disadorno e diretto da indurre spesso paragoni, non campati in aria, con Ernest Hemingway. Non è, però, solo l’urgenza a segnare le pagine di Le Nostre Anime Di Notte. La morte che incombe porta con sé anche il rimpianto, lo sguardo rivolto al passato e a tutte quelle cose che non sono state fatte, lo sguardo rivolto al futuro e a tutte quelle cose che non potranno più essere fatte. Eppure, Haruf non si rammarica né si piange addosso: la nostalgia per le occasioni mancate diventa anche l’abbrivio per raccontare la speranza, per spingere il lettore a guardarsi allo specchio, analizzare la propria vita e ribellarsi a un destino già scritto. La chiave è il delicato racconto di un amore senile e di quattro solitudini che si incontrano e che trasformano un percorso segnato dal dolore e dalla monotonia in un’inaspettata corale di felicità. Louis, Addie, Jaime e il cane Bonny si ritrovano quasi per caso a formare una famiglia, quella famiglia che per tutti e quattro la vita ha trasformato in un coagulo di insoddisfazione, sofferenza, frustrazione e rassegnazione. Haruf ci suggerisce, attraverso la sua prosa minimale, che non bisogna dare nulla per scontato e che fino all’ultimo giorno dobbiamo avere la forza di scontrarci con il moralismo e le convenzioni sociali, per poterci così realizzare come esseri umani. L’umanità che tratteggia il romanziere di Pueblo è, infatti, immobilizzata dai paludamenti dell’ipocrisia: i cittadini di Holt, dietro un paravento di rispettabilità e ordinarietà, nascondono storie di fallimenti e di rimorsi, sono anime incredibilmente infelici, anime irrequiete in un tessuto sociale all’apparenza omologato e stabile, e tormentate nel profondo da dilaceranti conflitti che avvengono (devono avvenire) solo entro le mura domestiche. In tal senso, Le Nostre Anime Di Notte è soprattutto un romanzo sul coraggio di essere liberi e sul coraggio di essere pronti a pagare il prezzo che la libertà esige. In questo piccolo libro dalle infinite implicazioni, Haruf ci racconta la semplicità della vita con parole semplici, come solo i grandi riescono a fare, trasmettendoci un messaggio di speranza che travalica le scarne pagine che compongono l’opera. Nel cuore della notte in cui è sprofondata l’umanità, due anziani si tengono per mano, i loro corpi si sfiorano, i loro respiri si intrecciano e due anime trovano la salvezza. Commovente, liberatorio, già un classico.


Blackswan, martedì 25/04/2017

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