giovedì 13 aprile 2017

MAGIC MUSIC – MAGIC MUSIC (Bright Sun Records, 2016)



Quanto tempo hanno impiegato I Magic Music ha rilasciare il loro disco d’esordio? La risposta a questa domanda vi lascerà a bocca aperta: ci hanno messo quarantasette anni, mese più o mese meno. Nati nel 1969, in piena epoca “Peace & Love”, a Boulder, in Colorado, i Magic Music, a dispetto di una discografia inesistente, furono un’acclamata jam band acustica che esprimeva alla perfezione i canoni estetici e culturali dell’epoca: la vita in comunità hippies, due vecchi e variopinti autobus con cui giravano il paese, la leggerezza con cui affrontavano estenuanti tour per andare a suonare proprio là, dove ti porta il cuore. In questi quarant’anni e passa, oltre a esibirsi dal vivo, i Magic Music, hanno dato vita anche a decine di collaborazioni con svariati artisti, tra cui Rod Steward, Bo Diddley, Dave Mason, Mick Taylor e Carly Simon, giusto per fare qualche esempio. Eppure, nonostante un nome amato e rispettato anche nei circuiti che contano, la band non aveva mai affrontato uno studio di registrazione per mettere su vinile (o su cd, vedete voi) il frutto di quasi mezzo secolo di esperienza. Lo hanno fatto solo lo scorso anno, dando vita a questo full lenght chiamato semplicemente con il loro nome che, in tutto evidenza, è un vero e proprio marchio di qualità. Al loro fianco, si sono avvicendati alcuni ospiti importanti che evidentemente non vedevano l’ora di prendere parte a un evento a dir poco storico: Bill Payne (Little Feat, al piano), Sam Bush al violino e Scarlet Rivera (già con Bob Dylan ai tempi di Desire). La scaletta lunghissima (probabilmente, dovevano recuperare il tempo perduto) si sostanzia di diciassette canzoni che emergono da un passato remotissimo, ma suonano comunque incredibilmente convincenti. Atmosfere bucoliche, un repertorio decisamente folk, un tocco di psichedelia, un pizzico di rock, splendide armonie vocali e una band tecnicamente collaudatissima sono i colori di un affresco musicale dipinto da artisti ammaliati tanto da panorami agresti inglesi che statunitensi. Un po’ come sentire suonare dei Crosby, Stills & Nash che abbiano preso dimora in una magione nelle Cotswolds, vicino al cottage dei Fairport Convention. Un sogno che si realizza dopo quasi mezzo secolo e un album da ascoltare e riascoltare, senza che mai affiori un solo briciolo di noia.

VOTO: 7





Blackswan, giovedì 13/04/2017

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