domenica 2 aprile 2017

SUNDAY MORNING MUSIC



 

 

Died Pretty – Next To Nothing

Chiunque abbia a cuore il Rock australiano della metà degli anni ’80 conosce a memoria Free Dirt il 33 giri d’esordio dei Died Pretty. La band di stanza a Sydney, tra le cui fila spiccano le figure carismatiche del chitarrista Brett Myers e del cantante Ronnie Peno, si avvale della produzione dell’ex Radio Birdman Rob Younger e da subito verrà associata ai gruppi americani che animano in quegli stessi anni il movimento Paisley Underground: Dream Syndicate, Green On Red e Thin White Rope su tutti. Anche per i Died Pretty si tireranno in ballo influenze che vanno dai Doors ai Television, Psichedelia dei tardi anni ’60 e Post-Punk chitarristico. Il tutto arricchito da una tecnica strumentale ineccepibile e dalla qualità eccelsa dei pezzi in scaletta. Le indimenticabili Blue Sky Day, Wig-Out, Just Skin e l’apice emozionale del disco, Next To Nothing, che con il suo crescendo ritmico regala brividi oggi come trent’anni fa quando usci Free Dirt insuperato capolavoro dell’Aussie Rock. 




Screamin’ Jay Hawkins – I Put A Spell On You

Il più stravagante protagonista del R’n’B di ogni epoca? Facile, Screamin’ Jay Hawkins! Incredibile showman che, dagli anni 50 fino alla sua scomparsa nel 2000, non ha mai fatto mancare nulla al suo pubblico in quanto ad armamentario scenico. Una bara dalla quale esce all’inizio di ogni spettacolo, mantelli dalle fogge più disparate, incisivi leonini conficcati alle narici, cobra impagliato al collo e poi Henry, un teschio con la sigaretta tra i denti montato sulla sommità del suo scettro da capo tribù. Provocatorio, le sue esibizioni erano figlie dei pregiudizi più beceri sugli afroamericani, ma anche astutissimo manager di se stesso, una lunghissima carriera incentrata su un’unica vera hit. Quella I Put A Spell On You che diventerà popolarissima anche grazie alle versioni che ne daranno decine di altri artisti (CCR, Van Morrison, Brian Ferry, Animals, Nina Simone). Negli ’80 collabora con i Fuzztones mentre i Clash e Nick Cave lo vorranno in tour con loro. Dopo l’inverosimile cabaret messo su da Screamin’ Jay Hawkins, è stato più facile dare i numeri sul palco per altri “terroristi del voodoo” come Lux Interior e Screaming Lord Sutch.




The Cute Lepers – Terminal Boredom

I Briefs sono stati tra i pochi gruppi Punk del nuovo millennio a distinguersi, per coerenza stilistica e orgoglioso attaccamento alle forme originarie, nella stagione del Pop/Punk da classifica dei vari Green Day, Sum 41 e blink-182. Cinque fantastici album e una collezione di brani pazzeschi (sentitevi Can’t Get Through, 22nd Century Man oppure l’esilarante So Stupid) che fecero paragonare la band del cantante/chitarrista di Seattle Steve E. Nix ai Ramones come ai Buzzcocks e ai Generation X ai quali si rifaranno per il look: facce da schiaffi, capigliature bionde e occhialini in tinta. I Cute Lepers sono la loro ultima versione (altri tre album ricchi di ironia e R’n’R stradaiolo suonato a mille all’ora) il cui aggiornamento è fermo al 2011 con Adventure Time. Terminal Boredom, tratta da Can’t Stand Modern Music del 2008, è uno di quei pezzi che non può mancare nelle case di tutti coloro che ogni 14 dicembre festeggiano il London Calling Day.





Porter Stout, domenica 02/04/2017

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