lunedì 12 giugno 2017

IL MEGLIO DEL PEGGIO





Riceviamo dalla nostra freelance Cleopatra e integralmente pubblichiamo
A volte penso che la società in cui viviamo sia una rappresentazione plastica del teatro dell'assurdo. Le stragi di Parigi, Nizza, Berlino, Londra e Manchester hanno segnato uno spartiacque. Ci siamo scoperti fragili, indifesi. La nostra vulnerabilità è forte quanto lo è la consapevolezza che il nemico si aggira fra di noi. Viviamo ormai nella sensazione di un pericolo incombente che minaccia la nostra quotidianità. Ben sappiamo che la geografia del terrore non ha più confini: ieri, i bersagli erano i simboli del potere, oggi, gli stadi, i teatri, i ristoranti, i musei, le piazze e persino i luoghi di culto sono divenuti l'obiettivo prediletto della strategia degli uomini del male. Di attentato in attentato, non si fa altro che sentire il ritornello del " non ci lasceremo intimidire". La vita deve andare avanti, certo. A Torino scoppia il pandemonio: 1500 feriti sono il conto amaro di una serata di follia ma anche l'evidenza di quanto l'impreparazione a un possibile accidente regni sovrana. E mentre le politiche si ripetono con la solita storia dei controlli a tappeto, delle misure restrittive nei confronti dei soggetti a rischio, della cooperazione con le autorità nazionali e internazionali, dell'innalzamento della soglia di attenzione sui luoghi sensibili, quel ciuffo arancione di Donald Trump conclude accordi faraonici con il re saudita per forniture militari. Quella Arabia Saudita in cui prevale l'interpretazione islamica più radicalizzata e aleggia il sospetto di connivenze e contiguità con il regime del Califfato. Ecco l'assurdo: Trump invoca la collaborazione ai sauditi per la lotta al terrorismo e conclude affari con chi è sospettato di finanziare il nemico da cui l'Occidente si deve difendere. E l'Italia? In quanto ad assurdità non siamo secondi a nessuno: il Qatar, un altro paese in odore di fiancheggiamento all'Isis, è il nostro secondo maggior acquirente di armamenti bellici. Come si dice, gli affari prima di tutto.

Cleopatra, lunedì 12/06/2017

2 commenti:

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

Non solo Qatar, ma anche noi non siamo messi male come fornitori di armi per l'Arabia Saudita. E poi è curioso, colpiscono la povera gente i luoghi delle persone comuni invece di colpire i centri di potere che per l'ISIS dovrebbero rappresentare gli obiettivi clou per eccellenza. Strano...

Ezzelino da Romano ha detto...

Niente di nuovo, mi pare.
E' così da sempre.
Con una mano si vendono loro le armi (e li si addestra ad usarle), con l'altra mano li si bombarda per cercare di dissuaderli dall'usarle contro di noi.
Dato che gliele si vende sempre, forse sarebbe più semplice promettere uno sconto sulla fornitura successiva se fanno i bravi.