lunedì 2 ottobre 2017

IL MEGLIO DEL PEGGIO






Coerenza e onestà sono, da sempre, rivendicati da Beppe Grillo come i tratti distintivi del Movimento 5 Stelle. Peccato che anche per questi neofiti della politica italiana valga l'adagio: "Fra il dire e il fare, c'è di mezzo il mare". O un oceano, a volte. I (mis)fatti romani e la turbolente amministrazione a guida Raggi, confermano quanto elastica e volatile sia la percezione che i grillini hanno della coerenza. "#Marinodimettiti e Roma subito al voto", tuonava il padre nobile Beppe dal blog, dopo l'apertura del fascicolo da parte della Procura sulla vicenda delle spese pazze dell'allora sindaco Ignazio Marino. Fulmini e saette furono scatenate dall'impettita Roberta Lombardi: "Oggi, cade il mito dell'onestà politica, perchè Marino ha mentito rispetto all'uso che fa delle risorse pubbliche". Non mancò la sortita al vetriolo del pertinace e fumantino Dibba (Alessandro Di Battista) che sentenziò senza appello su Marino: "Se ha mentito su una cena, pensiamo sul resto". Come saprete, è di questi giorni la notizia del rinvio a giudizio della sindaca Virginia Raggi per falso in atto pubblico, dopo un anno e mezzo dal suo insediamento in Campidoglio. La vicenda è tristemente nota: la sindaca avrebbe mentito di fronte all'Anticorruzione per difendere Raffaele Marra dall'accusa di avere agevolato la nomina del fratello Renato, già sotto processo per corruzione e arrestato nel dicembre dello scorso anno. " I partiti devono rispettare i requisiti: iniziamo a cacciare indagati e condannati?", twittava Virginia nel settembre del 2015, in occasione del Marinogate. Ora, bisognerebbe usare più cautela nel dare patenti di disonestà. Questo principio vale per tutti, specie per chi gravita in politica, dove il rischio di trovarsi impelagati in questioni farraginose è alto. Altissimo. Se anche per il Movimento 5 Stelle la coerenza è diventata un abito da indossare in base alla stagione, significa che un vero cambiamento per il nostro Paese è rimandato a data da destinarsi.  

Cleopatra, lunedì 02/10/2017

1 commento:

Gus O. ha detto...

Solo l'imbecillità degli italiani poteva far crescere un'accozzaglia di parolai vocianti all'interno di un blog. La politica è cultura con radici che vengono da lontano. Non si può improvvisare. Il terribile è che la politica vera è morta con Moro e Berlinguer. I Renzi, Vendola, Veltroni sono anch'essi poca cosa. Io non trovo partiti che mi rappresentano e non vado a votare da anni. Eppure da ragazzo ero impegnatissimo nei movimenti giovanili del PCI. L'esperienza negativa del socialismo reale mi ha tolto ogni entusiasmo.
E' un brutto momento per l'Italia. Ventennio fascista, D.C., craxismo e dulcis in fundo il nano malefico di Arcore. L'Italia è il paese più arretrato dell'Europa intera.
Un saluto.