lunedì 22 gennaio 2018

JOE R. LANDALE - BASTARDI IN SALSA ROSSA (Einaudi, 2017)

Alle soglie di una carriera trentennale, Hap e Leonard sembrano ormai aver rinunciato a cambiare il mondo. Il primo si è appena ripreso da una brutta ferita da coltello; il secondo sembra piú interessato a esplorare l'universo degli incontri online che a gettarsi a capofitto in una nuova indagine. Ma quando Louise Elton, bellicosa donna di colore, chiede loro di fare chiarezza sull'omicidio del figlio, capiscono che è arrivato il momento di rientrare nella mischia.
Studente brillante destinato a un futuro diverso, Jamar aveva cominciato a investigare sul poliziotto che insidiava la sorella minore, per poi restare coinvolto  in una vicenda di sbirri corrotti e combattimenti tra cani, a un passo da una verità che minaccia di lacerare la cittadina texana dove si è consumato il delitto. Tra dialoghi al vetriolo e inesorabili colpi di scena, Lansdale tratteggia in  queste pagine l'ennesimo scorcio dell'America profonda, quella dove la violenza  è una moneta di scambio pericolosamente diffusa.

Torna una delle coppie meglio assortite della letteratura poliziesca. Hap e Leonard, giunti alla decima avventura della loro fortunata saga, hanno qualche anno e qualche acciacco in più ma, a parte questo, continuano a essere due irresistibili macchiette dal cuore d’oro. Ambientato nuovamente nella cornice dell’amato Texas, micro universo entro il quale si svolgono quasi tutte le storie di Lansdale, Bastardi In Salsa Rosa sviluppa un’appassionante trama noir che ruota intorno alla strana morte di un giovane di colore e a una losca cricca di poliziotti corrotti. 
In realtà, però, come spesso accade, la trama gialla, peraltro abilmente sviluppata, è solo un pretesto per gettare un occhio cinico e disincantato sulla società americana e per dare l’occasione all’affiatata coppia di mettere in scena le consuete e spassosissime dinamiche interpersonali. Come sempre, in tal senso, i dialoghi sono il piatto forte della casa: disinibite, urticanti e politicamente scorrette, le chiacchiere in libertà dei due detective rappresentano il meglio di un romanzo divertente e frizzante, che nonostante qualche forzatura e qualche inutile scurrilità, si gode dalla prima all’ultima pagina. Non ai livelli di Una Stagione Selvaggia e  di Mucho Mojo, ma comunque una lettura raccomandata.

Blackswan, lunedì 22/01/2018


1 commento:

Haldeyde ha detto...

Di Lansdale non posso dire di aver letto tutto, ma molto, questo sì. Gli Hap e Leonard tutti, compreso quest'ultimo. Concordo sul fatto che non sia ai livelli di altri precedenti (a me piacquero molto Mucho Mojo e il Mambo degli Orsi). Un po' ripetitivo e stanco, ma è anche inevitabile dopo tante avventure.