lunedì 18 novembre 2019

IL MEGLIO DEL PEGGIO



Mentre il senatore di Rignano sull'Arno, tra una stoccata e l'altra all'esecutivo, fa scouting a destra, sinistra e in Forza Italia, l'altro Matteo assume sempre più le sembianze di Mr.Wolf. Il premier in pectore Salvini non ha perso occasione di tenere un comizietto (con tanto di selfie in una Piazza San Marco letteralmente allagata) nella martoriata Venezia, alle prese con la devastazione provocata dall'acqua alta. Come è triste Venezia, cantava Charles Aznavour.  
Ancor più triste, aggiungo, lo è per via di altre calamita' naturali come la visita di Silvietto in galosce assieme a Renato Brunetta con i soliti proclami sull'urgenza di completare il Mose e l'invettiva contro i 5 Stelle, oppositori per definizione delle opere pubbliche in genere. Tutto come da copione. Peccato che per il Mose, a causa di ruberie di ogni sorta, sono stati condannati due governatori del centrodestra. Ma queste sono inezie per Silvietto. 
Come lo sono per il Capitano Salvini, il quale approfittando della ghiotta ribalta, lancia slogan a spron battuto:" Invece di dare 3 miliardi a chi usa la carta di credito anziche' i contanti, mi auguro che l'intero Parlamento si unisca a sostegno dei popoli di Venezia, Pellestrina, Matera, Altamura e di tutte le persone che in una notte hanno perso i risparmi di una vita. ..Il Mose va finito". A parte le proposte concrete che il Capitano avrebbe in serbo per il funzionamento di un'opera rivelatasi inservibile per il deterioramento causato da corrosione, mi domando se sia ancora tollerabile che nel terzo millennio ci si trovi a investire sull'emergenza e non sulla prevenzione. La dura verità e' che forse non meritiamo un tesoro inestimabile come l'Italia che non sappiamo ( o non vogliamo) proteggere. Intanto, si continua a coltivare il proprio orticello e tutto il resto vien da se'.

Cleopatra, lunedì 18/11/2019

Nessun commento: