Possono dormire sonni tranquilli tutti coloro convinti che la pioggia di rutti caduta a Pontida potesse produrre qualche effetto pernicioso sulle sorti del governo ( io un pensierino lo avevo fatto ).Bossi e la schiera di fidi palafrenieri,che ce l'hanno durissimo quando si sciacquano le pudenda alla foce del Po,appena entrano nell'odiata cerchia capitolina ,forse per colpa del delle brezze di ponentino,riducono subito le dimensioni dell'attributo ad un barzotto tenero tenero, buono solo per zampillanti minzioni.Ecco allora che votano, senza batter ciglio, il decreto sviluppo ( l'ennesima patetica fiducia ) e in cambio, invece di ottenere i quattro ministeri richiesti a squarciagola dalle valli bergamasche,racimolano la promessa di qualche ufficio di rappresentanza al nord.Ottimo risultato per chi,solo due giorni fa,blaterava di voler ridurre i costi della politica e lanciare così un forte segnale al paese ( che invece si ritroverà a pagare sia i Ministeri che le sue succursali nordiche ).Insomma,i Padani e gli Scilipoti continuano il loro accanimento terapeutico ad un governo ormai in conclamata morte cerebrale.Il fatto è che il rapporto Berlusconi-Bossi è indissolubile (una sorta di patto di sangue tra pasdaran della poltrona),tanto da essere stato sugellato da un contratto sottoscritto da entrambi e depositato presso un notaio.A raccontarlo, durante l'ultima puntata dell'Infedele di Gad Lerner, è Gilberto Oneto,amico di Miglio,giornalista prima della Padania e poi di Libero.I termini dell'accordo prevedono da parte di Berlusconi il ripianamento di tutti i debiti della Lega ( che ancora piange per le minchiate fatte con la Banca Padana ) oltre all'azzeramento del cospicuo numero di querele partite dall'entourage legale di B.nei confronti del quotidiano di via Bellerio ( che negli anni d'oro pubblicava in prima pagina le foto di Al Nanone affiancate a quelle di Brusca e Riina, suggerendo velatamente una certa identità di ruoli ).Da parte di Bossi,come contropartita, viene offerta l'accettazione passiva di tutte le nefandezze della cricca di governo.Così i conti tornano e tutto si spiega.Beati loro.
Se da un lato l'immobilismo del paese reale è un'evidenza chiara anche agli occhi di un cieco,ciò che invece sta emergendo dalle indagini svolte dalla Procura di Napoli sulla loggia P4 ,disegna un sottobosco ramificato di maneggiamenti tra istituzioni,imprenditori,faccendieri,alti ufficiali e giornalisti, in perenne movimento.Un sottobosco da cui emergono trame,ricatti,raccomandazioni e una fitta rete di amici e di amici degli amici,che dimostra per l'ennesima volta,se mai ve ne fosse bisogno,la suburra etica in cui versa il mondo della politica e di cui si è circondato in questi anni Berlusconi.Tutti pronti a comprare e farsi comprare,a tradire,ricattare,raccomandare,sputtanare,smerdare e sgomitare per un posto al sole.Uno schifo che lascia attoniti e che,come emerge dalle intercettazioni, vede coinvolti sospettabili e insospettabili,volti noti e meno noti.Bisignani,questo lemure unto e sfuggente,aveva contatti con chiunque.E' ancora presto per dire quali e quanti fatti emersi dalle indagini abbiano rilevanza penale.Tuttavia è certo che il sistema di intrallazzi e prebende,che ricorda da vicino il Bertolaso Gate, avesse ramificazioni su tutto il territorio nazionale e ad ogni livello del tessuto sociale e politico.Coinvolti a vario titolo,ma senza che al momento sia ipotizzabile alcun reato a loro carico,sarebbero il sottosegretario Letta, i ministri Gelmini,Tremonti e Prestigiacomo ( che in uno stralcio di conversazione da dello stupido a Berlusconi ),il sindaco di Roma Alemanno,Megera Santanchè,Massimo D'alema,l'ex ministro Castelli,l'ex-direttore generale della Rai Masi,gli onorevoli Bocchino e Biancofiore,e pure Luca Cordero di Montezemolo.Spetterà ai PM ricostruire il puzzle di questa miriade di rapporti trasversali,continui e fittissimi.Ma al di là di quello che risulterà da indagini che si prospettano lunghe e impervie,emerge fin da ora un inquietante interrogativo:per quale motivo uno degli uffici di Bisignani era collocato all'interno di Palazzo Chigi ? Chi lo aveva messo lì ? E perchè ?
Blackswan, mercoledì 22/06/2011
Chiunque definisca Bisignani "un lemure unto e sfuggente" è un genio che avrà sempre diritto ad un Negroni a casa mia.
RispondiEliminaE questo è un dato di fatto.
Dopodichè ci rendiamo conto, se mai ce ne fosse stato bisogno, di che cos'è la politica in Italia?
E' chiaro adesso per quale motivo chi ha un lavoro e lo sa fare bene, bene e onestamente intendo, la politica non la farà mai?
A me già stanno sui coglioni quelli che hanno gli sconti nei negozi o che conoscono il medico e passano prima in ambulatorio, perchè vorrei sempre pagare come tutti gli altri e fare la fila normale.
Figurarsi cosa dev'essere andare a prendere benefici dalla cricca Bisignani-Papa e dio sa chi altro.
Uno perchè dovrebbe tuffarsi in questa fogna, romana o padana che sia?
La politica è meglio seguirla, commentarla ed incazzarcisi ma dall'esterno, per carità.
Certo, poi uno potrebbe dire che così facendo la politica non migliorerà mai.
Ma temo che la nostra politica sia davvero difficile da migliorare, mentre è facilissimo che sia lei a guastare le persone.
Ezzelino da Romano