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martedì 27 settembre 2011

SUPERTRAMP - BREAKFAST IN AMERICA

La cameriera tettona in copertina è una delle immagini che ha colorato la mia adolescenza ed il cui potere evocativo gli anni non sono riusciti a cancellare.Sarà che questo disco l'ho ascoltato un migliaio di volte e l'ho compulsato proprio tutto,cover inclusa.La tettona,sullo sfondo New York costruita con tazzine,saliere,posate e toasts, e quell'immagine sul retro,colorata e folle e dal tipico sapore anni 70.
Il primo vinile della mia vita è stato proprio “Breakfast in America”,comprato con i risparmi di tante paghette e suonato alla consunzione per la gioia delle mie orecchie e,dopo un pò,lo stordimento di quelle altrui. Ma che ci volete fare ? Era il primo disco,l’unico peraltro della mia nascente discografia,ed era pop,facile facile e deliziosamente accattivante.Anzi,mi permetto di affermare che “Breakfast in America “ sia, sic et simpliciter, il disco più pop che la storia ricordi e,senza temere esagerazioni,anche il disco pop più bello di sempre.Strana l'evoluzione dei Supertramp,il cui percorso discografico è esattamente il contrario di quello intrapreso da tanti gruppi dell'epoca,abili a trattare il progressive ed in caduta libera al primo accenno di aspirazione commerciale. I Supertramp,invece,abbandonati gli scenari ambiziosi ( più che altro,pretenziosi ) delle rock-suite,dopo una sequenza di modestissimi album ( a parte il dignitoso “ Crime of the Century “ ),abbandonano orpelli e barocchismi e puntano dritto alla melodia e alla canzone dalla presa immediata.Tutto è perfetto in “Breakfast in America”,tutto è colorato,vitale,semplice e,al contempo stranamente lirico.Non c'è una canzone moscia,non c'è un assolo fuori posto,non c'è una nota che non stia lì,proprio dove deve stare.Prendete, ad esempio la struttura ad incastro di “Gone to Hollywood”:una chitarra molto mainstream si innesta sul crescendo di pianoforte, fino a quando non parte un primo assolo di sax,intenso e malinconico.Le voci di Hodgson e Davies si intersecano alla perfezione,l'una dal timbro marcatamente pop,l'altra decisamente più bluesy.Un altro assolo di chitarra,non invadente,ma incisivo come pochi,e subito dopo ancora il pianoforte che cresce  sulle spalle della chitarra verso la conclusione del brano,figlia di un progressive finalmente elementare e sapiente.
Tutto l'album è costellato di gemme.Chi non ricorda " The logical song" ,vademecum su come scrivere la perfetta canzone pop ? Ritornello di bellezza angelica,col contrappunto d'archi a renderlo immortale e ripartenza veloce,aggressiva,in cui un travolgente assolo di sax, vibrante come pochi, va a spegnersi,non si sa come, in un  finale tutto fischietti,handclapping,trilli di sveglia e scanzonata allegria.Che dire? Una vera gioia per le orecchie.Se poi si pensa che la canzone successiva si intitola " Goodbye stranger " ed è l'ennesimo capolavoro che risuonerà per mesi in tutte le radio del mondo,si può pensare davvero ad un imprimatur divino sul disco.Che non smette di stupire,infatti,fino all'ultima nota: la title track,"Lord is it mine","Child of vision","Take the long way home" si rincorrono per intuizioni,colpi di genio,fantasia e spregiudicatezze melodiche,senza tuttavia mai cadere,nemmeno per un attimo,nel banale o nella furbizia imparentata alle vendite.
Dopo più di quarantanni,questo è un cd che,talvolta, metto ancora nel lettore e lascio suonare proprio come allora,ininterrottamente,abbandonandomi alla cascata di emozioni e ricordi che suscita.E, che al confronto di tanto pop di plastica che attualmente gira per radio,non perde il proprio salvifico tepore di lenimento al logorio della vita moderna. 

Blackswan, 27/09/2011

14 commenti:

  1. ahhhh che bei ricordi. Lacrimuccia di nostalgia!!! :) assolutamente d'accordo con te hermano: forse il piu' bel disco pop di sempre.
    The logical song e take the long way home mi rammentano solo momenti fantastici della mia adolescenza, di pura spensieratezza. Potrei ancora ascoltarle per ore ed ore ed ore ed ore..... anzi adesso lo faccio, chissa' se torno ragazzo!! ;)))

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  2. Io non l'ho vissuto perchè ancora non ero nato, ma è davvero un gran disco! Non di quelli impegnati, album leggero, ma davvero tanto tanto piacevole.... L'ho recuperato in vinile un paio d'anni fa....

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  3. pensa che lo comprai in vinile ma saltava allora me lo feci cambiare ma saltava ancora quindi decisi di prenderlo,in cassetta così ero sicuro che non saltava più, un po' di anni fa l'ho ricomprato in vinile per fare giustizia del passato.
    per questo e mille altri motivi il mio rapporto con quell'album è molto speciale.

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  4. Sarà che a me le cose semplici non sono mai piaciute,sarà che i dischi leggeri non mi sono mai andati a genio,ma anche dopo averlo ascoltato più di una volta non mi ha mai detto niente, spiacente di rovinare l'idillio

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  5. tengo a precisare...non che fossi adolescente quando usci album...ero solo bambino. Ero adolescente quando lo scopri' e lo ascoltai ininterrottamente per mesi. Non che mi pesi l'eta', solo per la precisione... ;))))

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  6. @Offhegoes : me lo sono riascoltato anche io,ovviamente.Per me resta anche oggi un gran disco.

    @ Lozirion : beato te,Loz,che sei così giovane :) però,l'importante è non perdersi certi bei dischi.Divertenti,leggeri,ma nel genere,assoluti capolavori.

    @ Euterpe : spesso ci sono vere e proprie storie che ci legano ad un disco.E' il miracolo della musica.Io,la copia in vinile originale,ce l'ho,ma ormai è inutilizzabile.Non ho il coraggio di sostituirla,però,e adesso preferisco ascoltarlo in cd.

    @ Massi : l'idillio continua :) Il termine semplice,nello specifico, l'ho utilizzato come sinonimo di immediatezza.Anche perchè le canzoni di questo disco,sono frutto di un lavoro tutt'altro che banale.La capacità di rendere semplici le cose complesse è un dono di pochi.Sarebbe argomento interesantissimo per un bel post :)

    @Offhegose : è solo perchè volevi rimarcare che io sono più vecchio di te :) Ma quando i miei lanci illuminanti ti mettevano solo davanti al portiere non dicevi così :)

    @ Ernest : laconico ma essenziale :)

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  7. I dischi accompagnano la nostra esistenza e segnano i momenti della nostra vita, sotto forma di ricordi. Questo è pieno zeppo e, come è facile immaginarlo visto l'età, anche particolarmente belli.
    Il disco comunque, al di la di questo, è senza dubbio uno dei "prodotti" pop meglio riusciti, non banale e ben confezionato.
    Un saluto a tutti

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  8. In Magnolia Andersson ha inserito chicche come questa:

    www.youtube.com/watch?v=Bcw4JiuK_yM

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  9. @ Novalis : anche Orwell in 1984 raccontava che potere evocativo avesse la musica pop(olare).A me piace molto anche l'aspetto della condivisione.Ci sono dischi molto più importanti di Breakfast in America, ma questo,come altri, ad esempio,mi viene in mente Saturday Night Fever,traccia delle coordinate che accomunano un'intera generazione

    @ Lucien : grande film,grande chicca :)

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  10. @Balckswan & @ Lozirion: in realta' era per replicare a Lozirion che ha scritto di non essere nato quando usci il disco e mi ha fatto sentire il peso del tempo che passa...

    quando mi mettevi solo davanti al portiere ero grato ma il piu' delle volte...sbagliavo!!! ;)))

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  11. discho mitico,mi ricordo mio fratello piu grande lo metteva sempre sul piatto,,

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  12. @ Face : i miei complimenti al fratellone :)

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  13. @Blackswan:Infatti sarebbe un argomentino niente male

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