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venerdì 15 giugno 2012

ANTONIO HILL - L'ESTATE DEI GIOCHI SPEZZATI


È una calda sera d'estate a Barcellona quando Marc Castells, diciannovenne rampollo di una famiglia dell'alta borghesia, muore cadendo dal la finestra della sua camera da letto. Il ragazzo non era solo: con lui i suoi due migliori amici, Aleix Rovira e Gina Martí. Fin dall'inizio la vicenda non è chiara e diversi particolari non quadrano. Che motivi poteva avere per uccidersi un ragazzo come Marc? La madre, soprattutto, sembra non credere all'ipotesi del suicidio e chiede al capo della polizia, suo amico di vecchia data, di fare luce sul caso. Le indagini vengono affidate all'ispettore Héctor Salgado, quarantenne affascinante e complicato di origine argentina, separato e con un figlio adolescente, appena rientrato in servizio dopo una sospensione disciplinare. Salgado, che si avvale dell'aiuto della giovane e brillante poliziotta Leire Castro, si rende ben presto conto di trovarsi di fronte a un caso molto delicato. Marc, da poco tornato da un soggiorno a Dublino, sembrava ossessionato da un tragico episodio avvenuto molti anni prima, quando era solo un bambino. La sua morte è forse collegata a un passato inconfessabile i cui fantasmi ancora aleggiano nel presente? E perché quella sera ha litigato furiosamente con i suoi amici Aleix e Gina ? Entrambi danno all'ispettore l'impressione di nascondere qualcosa e di avere dei conti in sospeso con Marc. E proprio quando la soluzione appare a portata di mano, ecco che tutto torna a ingarbugliarsi lasciando trasparire scenari ancora più torbidi, in un mondo governato da privilegi e abusi di potere. L'estate dei giochi spezzati è stato un vero fenomeno editoriale in Spagna per il suo ritmo i ncessante, la splendida e accurata ambientazione nella Barcellona di oggi e, soprattutto, grazie a Héctor Salgado, uno straordinario personaggio destinato a entrare con forza nel cuore dei lettori.

Inizia piano L'estate Dei Giochi Spezzati, ha un ritmo blando e somiglia a tutto tranne che a un thriller. Hill costruisce a poco a poco un intreccio che si sviluppa su due inchieste parellele, e prende tempo, introducendo i personaggi, raccontandone la vita e delineandone il profilo psicologico. Poi, quando l'indagine di Salgado vira più decisamente sul suicidio del giovane Castells il romanzo comincia a decollare e rimane molto avvincente fino a un finale per niente banale e aperto a un possibile seguito. Di Hill piace la scrittura fluida e la gestione a dir poco perfetta dei dialoghi. E piace ancora di più la capacità di inserire la storia e i personaggi che la raccontano all'interno di ambientazioni credibilissime e di dinamiche costruite prevalentemente sulla menzogna, l'omertà, il non detto. Piace meno invece la costruzione psicologica di personaggi, che risultano troppo stereotipati ( l'ispettore Salgado è un clichè ricorrente nella letteratura di genere : quarantenne affascinante, solitario, sofferente per una storia d'amore finita male ), e che se da un lato palesano con una certa ovvietà il proprio bagaglio etico ( i dubbi sull'integrità del protagonista non riescono a innescare il pathos voluto ), dall'altro restano sfumati, sviliti e quasi esclusivamente funzionali allo sviluppo della trama.L'estate Dei Giochi Spezzati resta comunque un buon romanzo, davvero ben scritto e a tratti anche emozionante, soprattutto nel momento in cui emerge dal passato la soluzione di un torbido mistero, che inquieta e lascia un senso di fastidiosa inquietudine che accompagna il lettore ben dopo la fine del libro. Caso editoriale in Spagna con centomila copie vendute.

12 commenti:

  1. Avevo letto già la trama, sembra interessante:) bella recensione

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  2. Il potere intrigante anche nella letteratura... Bravo Nick!!!!

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  3. Wow Nick sei pieno di sorprese :) adesso anche le chicche librarie...complimenti per il tuo commento da Melinda e' fantastico:)

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  4. Epperò ogni tanto parlaci di un libro brutto, così non me lo devo segnare! Uffi..

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  5. Trama molto interessante..è il classico romanzo che mi intriga parecchio. A me piace molto un altro scrittore spagnolo, di cui ho letto tutti i libri ed è Carlos Ruiz Zafón.
    Notte :)

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  6. Recensione molto convincente, tanto più che a partire dal Pepe Carvalho di Montalban non riesco a contare quanti romanzi, compresi alcuni storici, ambientati in Barcellona, una città che di tutta evidenza fornisce notevoli ispirazioni, sono riuscito a leggere..

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  7. @ Affari Nostri : Grazie.Il libro merita, soprattutto per gli amanti del genere come te.

    @ Nella : troppo gentile, come sempre :)

    @ S. : in realtà,di recensioni letterarie ( si fa per dire )ne ho già fatte un bel pò. Era fortissimo il post di Melinda,più che altro :)

    @ Elle : tendenzialmente evito di parlare di libri e cd brutti.se no che li segnalo a fare ? :)

    @ Mary : di Zafon ne ho letti molti, ma l'unico veramente bello ( anzi bellissimo ) è L'Ombra del Vento.

    @ Adriano :Barcellona è effettivamente una città capace di evocare.Vedi anche il buon Zafon citato qui sopra da Mary.

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  8. Sembra proprio uno di quei 'gialli' che piacciono a me.
    Grazie, cercherollo.
    Cristiana

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  9. A mia discolpa per la disattenzione, e' relativamente da pochi mesi che ti seguo :) ed il blog ha solo nove mesi...
    per il commento non essere umile era davvero divertente:)

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  10. Segnali che assolutamente no: NON lo devo mettere in lista :)

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  11. Vale lo stesso per me..e' il primo suo che ho letto, e me ne sono innamorata :)

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  12. Vale lo stesso per me..e' il primo suo che ho letto, e me ne sono innamorata :)

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