Ci sono dischi con i
quali si entra immediatamente in sintonia : basta ascoltarli una
volta e ti piacciono così tanto che finisci per non levarli più dallo stereo.
Inizia così una liaison musicale che, a prescindere da come andrà a finire, ti
lascerà nel cuore dolcissime suggestioni, ricordi che riemergeranno ogni
volta che sentirai pronunciare quel nome o riascolterai quella particolare
canzone. Il preambolo serve a spiegare quello che più o meno mi
sta succedendo con il nuovo disco dei The Milk Carton Kids: da tre giorni
non ascolto quasi altro, stregato da dodici canzoni delicate, intense
e piacevolmente zuccherine, in grado di evocare un songwriting dal sapore
antico. Dal passato emergono infatti nomi importanti, nomi di gente
che ha scritto pagine bellissime di un folk pop che è diventato leggenda. Viene
immediatamente da pensare ai Simon & Garfunkel (l'iniziale Hope Of A
Lifetime potrebbe tranquillamente trovare posto nella scaletta di
Bookends) e agli Everly Brothers (quelli di All I Have to Do Is
Dream, ricordate ?), oppure, per non andare troppo in là con gli anni, agli inglesi Turin
Brakes. Sarebbe però assai riduttivo limitarsi ad accostamenti, per
quanto lusinghieri, con altri grandi gruppi del passato. La musica dei The
Milk Carton Kids è certamente derivativa, ma loro non sono la solita band di
giovinastri che scopiazza a destra e a manca per mancanza di idee.
Kenneth
Pattengale e Joey Ryan (questi i nomi dei due componenti della band) hanno
all'attivo già due album (Prologue del 2011 è stato messo in download gratuito
sul loro sito e ha ottenuto più di 130.000 scarichi), hanno suonato con due band
di cui in passato ho parlato spesso su questa pagina (gli Old Crow Medicine Show e i Punch
Brothers) e hanno due sponsor d'eccezione, il regista Gus Van Sant, che ha
voluto tre loro canzoni nella colonna
sonora del suo ultimo lungometraggio, The Promised Land, e Joe Henry,
straordinario cantautore (Scar, Tiny Voices, Civilians) e produttore dalla
vista lunga (Mose Allison, Solomon Burke, Meshell Ndegeoshello, Lisa Hanningam,
Ani Di Franco, etc), che stravede per loro. Non è ovviamente un caso. Kenneth e
Joey non si limitano infatti a scrivere canzoni bellissime
(la title track, The Promised Land, Hear Them Loud, Snake Eyes, Years Gone By e Memphis sono
addirittura da brividi) ma hanno qualità tecniche eccelse: da un lato, l'uso
sapiente delle voci, che si inseguono e si sovrappongono con raffinato
equilibrio (non possono a questo punto non tornare in mente anche i
CS&N di Helplessly Hoping), e dall'altro un picking chitarristico che lascia
a bocca aperta per varietà di soluzioni, leggerezza e proprietà di linguaggio.
The Ash & Clay è
un discone, uno di quelli che si tengono a portata di mano, il più vicino
possibile, per combattere il grigiore e il logorio della vita. Quindi
segnatevi il nome dei The Milk Carton Kids e andate alla ricerca
dell'album: anche se la primavera tarda ad arrivare e la pioggia non cessa di
cadere, queste canzoni vi riempiranno le ore del profumo dei fiori e vi
scalderanno il cuore con un raggio di sole. Se il 2013 finisse oggi,
avremmo di sicuro il disco più bello dell'anno.
VOTO :
8,5
Blackswan, lunedì 25/03/2013
Veramente molto simili al duo Simon & Garfunkel...
RispondiEliminaStraordinariamente dolci..
Come sempre seguo il tuo consiglio e li vado a cercare...
Grazie di tutto , amico mio unico!
Veramente simili al duo ..ogni tanto un po di musica "zuccherina" ci vuole.Grazie per la seconda giovinezza musicale che mi aiuti a vivere..:)
RispondiEliminaCarinissimi (mi riferisco comunque alla musica, non alla loro faccia) e davvero simongarfunkeliani. Solo che a me sembrano invernali, quindi adattissimi alla neve attuale (ma ognuno ci trova il suo, che te lo dico a fa')..
RispondiEliminaDeliziosi.
RispondiEliminaFG
@ Nella : credo sia davvero un bel disco. Felice di essere stato utile.
RispondiElimina@ Badit : forever young, no ? quindi ci saranno altre vagonate di giovinezze musicali...:)
@ Elle : secondo me li puoi sentire tranquillamente anche al freddo. Personalmente, li ho accostati alla primavera...diverse sensazioni
@ FG : :))
Un genere che mi piace. Bravi!
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