John Fogerty è una leggenda vivente
del rock alle stelle e strisce, su questo non ci piove. A dircelo, sono i
numeri (più di 50 anni di carriera, 23 dischi sotto l'egida Creedence Clearwater
Revival e 9 da solista, 100 milioni di copie vendute) e un nutrito curriculum di
onorificenze e riconoscimenti, tra cui l'inclusione nella Rock & Roll Hall
of Fame nel 1993, il Grammy Award vinto nel 1997 per il suo album Blue
Moon Swamp, l'inserimento nella Songwriter Hall of Fame avvenuto nel
2005. Ma, soprattutto, a ricordarci la caratura dell'artista, ci sono le
canzoni, belle e innumerevoli, che hanno fatto la storia del rock, unendo in un
simbolico ascolto collettivo più generazioni di appassionati. Oggi, sessantotto
anni compiuti due giorni fa, Fogerty torna nei negozi con un nuovo disco che
ripercorre la sua straordinaria carriera, riproponendo in veste diversa le
grandi hits che nel tempo ne hanno decretato il successo planetario. Non si
tratta però dell'ennesimo Best of, ma di un'operazione sostanzialmente diversa.
Mr. Camicia a Quadri raduna la meglio gioventù del rock americano (Dawes,
My Morning Jacket, Zac Brown Band) e molte stelle di prima grandezza (Foo
Fighters, Tom Morello, Bob Seger, Kid Rock, Allen Toussaint) e rimette mano al
proprio repertorio, lasciando però agli altri il compito di irrorare di nuova
linfa canzoni arcinote. Quale sia l'essenza di questa operazione è lo stesso
chitarrista a spiegarcelo: "Ho incoraggiato ognuno degli artisti
coinvolti nel progetto a proporre una loro personale visione dei miei brani,
anziché limitarsi a rifarli come avevo fatto io in passato. Volevo qualcosa di
nuovo".
Narcisismo ? Autocelebrazione ? Non v'è dubbio. Basta guardare
la copertina del disco, con il faccione di Fogerty ingessato nel botulino e
quei capelli colorati che puzzano di tinta lontano un miglio, per rendersi
conto che l'uomo sta combattendo la propria personale battaglia contro il
tempo a colpi di edonismo e lifting. Eppure, il risultato finale di
Wrote A Song For Everyone, è molto meglio di ciò che potrebbe far pensare
una cover così pateticamente artificosa. Non tutti gli obiettivi sono
centrati (Kid Rock mortifica Born On The Bayou, che forse anche il sottoscritto
sarebbe riuscito a cantare meglio), ma molte canzoni che fanno ormai parte del
nostro dna di rockers ritornano nel lettore con un suono fresco, decisamente
non datato e soprattutto private di quella autoreferenzialità che avrebbe
potuto trasformare il disco in una mera operazione nostalgica. Così, Proud
Mary è stravolta in chiave gospel da Jennifer Hudson (cantante di colore,
vincitrice anche del premio Oscar per la sua interpretazione in Dreamgirls),
Allen Toussaint e la Rebirth Brass Band, Fortunate Son è a dir poco strapazzata
dal power rock dei Foo Fighters e Who'll Stop The Rain, uno dei capolavori
della produzione fogertyana, plasmata dalle sapienti mani di Seger, tiene
testa all'originale, regalandoci i tre minuti più intensi dell'album. Fogerty,
che possiede ancora una bella voce a dispetto dell'età, se ne sta un pò
defilato, mantiene un ruolo subalterno rispetto alla star ospitata e duetta
senza essere mai invasivo, con i tempi calibrati e la scioltezza di un
grande guru. E dimostra, peraltro, di non aver perso la verve compositiva,
visto che i due inediti presenti sul disco, Train Of Fools e Mystic
Highway, possiedo un'ossatura solida che convince fin dal primo ascolto.
VOTO : 7
Blackswan, giovedì 30/05/2013
H4ey Swan,come mai nessun post su Franca Rame?
RispondiElimina@ Der Graf : Avrei voluto farlo, ma poi ho pensato che da un pò di tempo compaiono troppi elogi funebri su questo blog. Sembra Spoon River, ormai. Ne hanno scritto in tanti, e ho commentato i post degli altri. Una grande donna,che ho amato come amo il grande Dario, e una perdita dolorosissima.
RispondiEliminaNon so, questa operazione di restyling credo proprio che la passerò senza troppo dispiacere.
RispondiEliminaGià è raro che mi affezioni delle cover (a parte rarissimi casi) poi venduta come hai fatto tu mi puzza troppo di formaldeide e residui chirurgici, per convincermi :)
@ Mist : non volevo vendere niente,ne ho solo parlato nel modo più obbiettivo possibile :) Poi, a essere sincero,il disco mi piace un casino e lo sto masterizzando a destra e a manca a tutti gli amici che ,come me, amano questi reperti archeologici anni '70 :)
RispondiEliminanon ne sapevo niente.
RispondiEliminaDato che sono molto obiettivo dirò che qualsiasi cosa faccia Fogerty è eccezionale, quindi qiesto album mi piacerà molto.
la versione con Bob Seger di una delle mie Creedence Song è da paura.
E' morto anche Little Tony, l'Elvis de noantri.
RispondiEliminaprendo spunto ed essendo "quasi" un album di cover ne parlerò nel mio blog http://www.my-way-online.blogspot.it/
RispondiEliminaMa non hanno bisogno del botulino le sue "immortali" canzoni!
RispondiEliminapiaccia o no è un gran disco, tutto il resto non conta
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