Pagine

giovedì 23 maggio 2013

TEHO TEARDO & BLIXA BARGELD - STILL SMILING


 
Come ogni sabato, entro nel mio negozio di dischi preferito per fare la scorta settimanale di musica. Mi muovo con consumata perizia fra uno scaffale e l'altro, sapendo  esattamente dove troverò i cd che mi interessano. Tuttavia, questa volta, le note provenienti dallo stereo sistemato dietro il bancone, attraggono la mia attenzione e mi deconcentrano. Scorro le copertine dei cd con disattenzione, aguzzo le orecchie e interrompo il flusso consolidato di movimenti abituali. Mi giro verso il commesso e chiedo lumi sul disco che stiamo ascoltando. E' il nuovo lavoro di Teho Teardo con Blixa Bargeld, mi risponde. Teardo mi dice qualcosa, ma la mia mente non riesce a produrre collegamenti plausibili. Una breve ricerca su internet, appena arrivato a casa, dipana ogni nebbia : una lunga carriera solistica in ambito industrial e tante colonne sonore (Il Divo, La ragazza del Lago, L'amico di Famiglia, Lavorare Con Lentezza). Il nome di Blixa, invece, crea immediati rimandi : Nick Cave, i Bad Seeds e soprattutto quel gruppo tedesco, gli Einsturzende Neubauten, che non riesco mai a pronunciare completamente senza attorcigliarmi la lingua. Ma i nomi, importano relativamente. La musica che sto ascoltando è talmente straniante, e al contempo coinvolgente, che voglio quel cd a prescindere. Nei giorni successivi, Still Smiling, è sempre nel lettore : lo passo una, due, tre, dieci volte, senza alcuna soluzione di continuità. La cosa strana è che più lo ascolto e maggiormente cresce in me la curiosità di riascoltarlo, come se ogni volta, ogni singola volta, non fosse sufficiente per coglierne l'intima essenza. La ricchezza dei suoni, le stratificazioni e i continui cambi di registro confondono. Se la struttura architettonica del disco appare esteriormente un complesso armonioso ed equilibrato, andando a fondo, soffermandosi sulle singole canzoni, si percepisce invece la complessità di un messaggio consapevolmente controverso, un ondivago percorso musicale che si esprime nella seducente dicotomia fra pieni e vuoti, barbagli di sole e silenzi crepuscolari, epica e intimismo, puntuta ironia e languori malinconici.
 
 
 
 
 
Il disco è pervaso da una schizofrenia di fondo, certo trattenuta e incanalata, che è soprattutto schizofrenia del linguaggio. Linguaggio musicale, dal momento che le composizioni si sviluppano sul contrasto spiazzante fra il calore di strumenti ad arco (violinio, viola, violoncello) e la freddezza (post)industriale di un'acuminata elettronica. Ma anche, e soprattutto, linguaggio inteso come comunicazione, come collante indispendabile per una musica (e una società) che sia realmente mitteleuropea. Non è un caso che il disco sia cantato in tre lingue, inglese, italiano e tedesco; non è un caso che la voce, profonda e morbida di Blixa, più che cantare, declami, lentamente, con limpida scansione metrica, come a voler essere comprensibile a tutti; ne è un caso che il disco si apra con la splendida Mi Scusi, con cui Bargeld si accosta al nostro universo culturale ("il latino fatto a scuola a un livello cavernicolo") e linguistico ( " l'accento no, non se ne va"), con la sensibilità e l'umiltà dell'uomo saggio innanzi al terreno sdrucciolevole dell'inesplorato. Con quella grazia e quell' attenzione che dovrebbe uniformare ogni rapporto umano alla ricerca di un punto in comune. Comunicare, entrare in contatto. Eppure, non è agevole trovare in Still Smiling luoghi comuni o termini di paragone che facilitino la comprensione. Ogni rimando è poco più che fuggevole. Mi sono venuti in mente gli Area, John Parish, Yann Tiersen (soprattutto nel dipanarsi ellittico della malinconica Come Up And See Me), i citati Einsturzende Neubauten, ma è stato l'attimo di una sensazione. Poi, ogni canzone si defila, reinserendosi nell'alveo di una genialità cristallina e pressochè indefinibile. Così verrebbe da dire che, innanzi a questa sinfonia del contrasto, a questa sconvolgente sinergia musicale degli opposti, forse è meglio finirla qui, limitarsi riconoscere l'immensa statura di Still Smiling e attendere, braccia conserte, il mese di dicembre. Tanto, il disco più bello dell'anno, lo abbiamo già trovato.
 
VOTO : 10
 
 
 
 
 
Blackswan, giovedì 23/05/2013

7 commenti:

  1. Perbacco..voto 10 Blackswan...da sentire senza indugio e da comprare sulla fiducia!

    RispondiElimina
  2. Adoro già in cuffia da un po'.
    Ma io non faccio testo gli EN li ho tatuati sulla
    Pelle. E non in senso metaforico
    FG

    RispondiElimina
  3. Così, a pelle, il primo ascolto di "Mi scusi" mi ha trasmesso il medesimo brivido che provai quando sentii per la prima volta Frontier dei DCD.

    Se il resto dell'album è anche solo la metà di questo unico pezzo, rimarrà a lungo l'unico nelle mie cuffie.

    Devo davvero dirti grazie, Cigno Nero. La me crepuscolare aveva davvero bisogno di una nuova colonna sonora con cui tenersi compagnia. :)

    RispondiElimina
  4. @ Nella : effettivamente è il secondo della storia del blog, una rarità.:)

    @ FG : azz.. ti tatui cose belle pese :)

    @ Cherotto : icastico ma centrato. Tanto ce lo eravamo già detti via mail :)

    @ Mist : direi proprio di si. Il pezzo successivo è anche più bello ( Come Up An See Me) e poi è tutto un susseguirsi di emozioni.In questi giorni ho iniziato ad ascoltare un altro disco "notturno " , il nuovo dei The National, e appena riesco a dedicarci mezza giornata, ho in arretrato l'ultimo live dei DCD ( che a quanto leggo piacciono molto anche a te ) :)

    RispondiElimina
  5. Der Graf von Mailandgiovedì, 23 maggio, 2013

    Davvero intrigante. Mi fa piacere che questo CD stia diventando un caso.

    RispondiElimina
  6. Vero. La colonna di "La ragazza del lago" é suggestiva.

    RispondiElimina