Pagine

martedì 28 gennaio 2014

LET’S GET LOST – CHET BAKER un film di Bruce Weber





A  venticinque anni dalla sua uscita nelle sale cinematografiche, Let’s Get Lost (Perdiamoci), lungometraggio girato dal famoso fotografo di moda, Bruce Weber, sulla vita e le opere di Chet Baker, esce in dvd in edizione restaurata, accompagnata da un booklet (rarità per i dvd) ricco di foto e di note. Weber aveva conosciuto Baker in un jazz club di New York nell’inverno del 1986 e aveva convinto il trombettista a posare per un set fotografico. Da lì, l’idea, prima, di un cortometraggio; poi, considerata la ricchezza di materiale in possesso del fotografo, l’intenzione di girare un vero e proprio film-documentario della lunghezza di oltre due ore. Un’impresa titanica, portata a termine nel giro di un anno e mezzo (il film fu presentato in anteprima mondiale al Toronto International Film Festival nel 1988), che costò a Weber un ingente esborso di denari e un estenuante attività di registrazione dovuta alla difficoltà di rintracciare Baker (che era solito darsi alla macchia senza alcun preavviso) e alle pessime condizioni di salute dello stesso. E’ il regista a raccontarlo, senza mezzi termini : “A volte dovevamo fermarci per un motivo o per un altro, perché Chet era un drogato e non riusciva a fare due cose contemporaneamente, dovevamo ricominciare tutto da capo.”  Nonostante ciò, il risultato è un film di una sincerità disarmante, reso magnificamente dalla fotografia in bianco e nero di Weber, in cui l’ammirazione per il talento e l’arte di Baker vive in perfetto equilibrio con la cruda realtà che emerge dalle testimonianze di famigliari e amici e dalle interviste al grande musicista, ormai al limitare della propria esistenza. Un artista, Baker, dotato di una genialità inquieta, che l’ha portato a incidere veri e propri capolavori (inutile soffermarsi sulla magia di una voce e di una tromba per certi versi uniche al mondo) in una corsa a perdifiato verso l’autodistruzione. Eroina, cocaina, speedball, alcol, fumo, l’arresto, il carcere, un’infinità di donne e di tradimenti, una personalità ambigua e spesso levantina, un egocentrismo incapace di vivere in modo sano anche gli affetti più cari. Questo era Chet Baker: un piccolo uomo dall’etica pret a porter, un attoraccio di italici B-movie, un tossico dipendente senza freni, un mentitore abituale. Eppure, nonostante il film non risparmi proprio nulla alla ricostruzione storica del personaggio, ciò che resta negli occhi e, soprattutto, nelle orecchie è la magia di una musica e di una voce divenute eterne. Così, quando verso la fine della pellicola, Chet interpreta una versione struggente di Almost Blue di Elvis Costello è davvero difficile trattenere le lacrime di commozione. Il film fu candidato agli Oscar del 1988 nella sezione miglior documentario, e Chet Baker morì ad Amsterdam, il 13 maggio dello stesso anno, in circostanze mai completamente chiarite. 






Blackswan, martedì 28/01/2014

3 commenti:

  1. Film splendido, mi hai fatto venire la voglia di rivederlo. Mi piacque molto, Chet è un'anima persa, comprai il vinile e lo ascolto ancora. E' vero che era profondo e leggero, indifferentemente:come vederlo infilato dentro una vasca da bagno ubriaco perso a suonare la sua tromba nei film di Celentano (o altri, non ricordo bene).Cantava come pochi. Bel post, grazie.

    RispondiElimina
  2. L'avevo visto anni fa, ora ho preso questa versione restaurata ed è davvero una delizia. Film splendido e una musica celestiale.Tra l'altro, Chet, parlava discretamente bene l'italiano, visto i suoi passati carcerari e cinematografici.

    RispondiElimina
  3. Sai Blacky che ho visto quel film e lo ricordo abbastanza bene, sempre per quella mania di scovare pellicole in bianco e nero..
    Veramente disarmante!
    Grazie ancora per questo ricordo e per la straziante "Almost Blue"
    Abbraccio forte della sera!

    RispondiElimina