Mentre in Europa soffia forte il vento del cambiamento
(vedere i risultati elettorali di Francia, Inghilterra, Grecia) il popolo
italiano, in linea con la tanto vituperata Germania, sceglie
prepotentemente la conservazione, premiando l'asse delle destre che
complessivamente arriva ad assorbire quasi il 65% dei voti. I numeri parlano
chiaro e non ammettono repliche: Renzi stravince sfondando la soglia del 40%;
Berlusconi, ormai putrefatto, tiene con un 16 % (che sembra poco
e invece è tantissimo) e si riconferma ago della bilancia della
politica italiana; il resto delle frattaglie (Ncd e Scelta Europea),
racimolano un complessivo 5% e consolidano la linea Maginot dell'inciucio
tanto caro a Napolitano. In definitiva, il paese si risveglia più democristiano
del solito, scegliendo in modo inequivocabile una politica economica improntata
ai diktat della Germania (vedi fiscal compact), alla precarizzazione (vedi
decreto lavoro) e al consolidamento dell'intangibilità della casta (lo scandalo dell'Expo e il
favore alle mafie sul voto di scambio non hanno spostato un voto, anzi).
Al netto della marchetta elettorale degli 80,00 Euro (pecunia non olet),
decisiva ma non sufficiente di per sè a giustificare un tale successo, hanno
contato come al solito stampa e televisione. Da un lato, le trombette del
potere irreggimentate in litanie pro sindaco e in crescendo
rossiniani contro Grillo, e dall'altro l'eloquio piacione e mellifluo di Renzi,
uno che ha imparato comunicazione in casa Mediaset, hanno avuto presa su un
elettorato facile alle suggestioni della disinformazione. A questo punto, per
tutti coloro che sognavano un Italia migliore, non resta che raggiungere i
nostri giovani all'estero (in Grecia, magari, dove la sinistra ha stravinto)
oppure attendere le prossime politiche (con questi risultati, una delle
possibilità, a mio avviso abbastanza concreta, è andare a votare in autunno). A
tal proposito, mi sento di suggerire a Grillo per il futuro altre strategie
elettorali: evitare i toni accesi, puntualmente strumentalizzati dalla stampa,
omettere nei propri discorsi parole quali onestà e legalità perchè spaventano
l'elettorato, e defilarsi in favore di un ragazzo preparato e colto come Di
Battista, che in un confronto dialettico e concettuale con uno qualsiasi degli
esponenti del Pd, svelerebbe anche alle orecchie più pigre il wannamarchismo
che è l'anima del successo democratico.
Nel frattempo, continuiamo a morire democristiani. tanto ci siamo abituati.
Blackswan, lunedì 26/05/2014
Mi viene da piangere, personalmente, contando la difficoltà in cui mi trovo in questo periodo, è stato come ricevere uno sputo in faccia da tanti connazionali.
RispondiEliminaAndremo a votare in autunno? Non lo so, ma ormai mi chiedo, cosa ci andiamo a fare?
Premesso che non ho votato, perchè trovo che tutti i contendenti siano di una modestia scoraggiante, quando ho visto il plebiscito per Renzi ho pensato subito anch'io ad una nuova fase democristiana.
RispondiEliminaOra stiamo a vedere che cosa fa.
Francamente, fiscal compact, decreto lavoro e voto di scambio mi sembrano tre gocce d'acqua nel mare, data la merda che ci tocca spalare da decenni a questa parte.
Se Renzolino elimina le Province, se mantiene il tetto del compenso ai manager pubblici, se riduce il numero dei parlamentari, e sono tre se belli grossi, avrà già fatto molto di più di tutti quelli che l'hanno preceduto.
Questo paese è sopravvissuto a Mussolini, a Craxi e persino a Berlusconi, mi pare che con questo qui si vada comunque migliorando, anche se continua a non piacermi.
la DC al 40%. era dai tempi di, boh, Andreotti che non capitava? :)
RispondiEliminaRisultato disarmante....gli italiani non cambiano e nemmeno cambiera' il paese. Mai. A 21 anni da tangetopoli, quando ci illudemmo che il terremoto giudiziario cambiasse tutto, possiamo ben dirlo.
RispondiElimina@ Ezzelino. Grossisimi se, che credo non riuscira' a compiere. Tutta fuffa come gli 80 Eur. Siamo anche sopravvissuti a De Mita, Forlani, Spadolini ed al mortadella Prodi. Ma quando si inizia a vivere davvero senza il sopra?
Forse tra qualche secolo, caro Offhegoes, perchè la storia ha i suoi tempi.
RispondiEliminaSe altrove la politica è meno cialtrona che da noi, è un po' per indole dei popoli ma anche perchè altrove gli stati nazionali esistono da secoli.
Noi siamo una nazione bambina, e i bimbi sono facili da prendere per il culo.
E ovviamente non parlo di te, o di me, o di chi frequenta questo blog, ma della gggente.
Quelli che si bagnano per la storia degli 80 Euri al mese sono gli stessi che si erano bevuti il contratto con gli italiani firmato dal Banana nello studio di Vespa.
Tutto si tiene.
Il problema vero è uno solo: siamo un paese di merda e la logica conseguenza di tutto questo è il plebiscito pro-ebetino e pro-Merkel-Bce del 25 maggio.
RispondiEliminaSiamo la merda (ehm..mosca) bianca dell'europa.