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martedì 1 luglio 2014

JOHN FULLBRIGHT - SONGS




Nel bel mezzo della cartina dell'Oklahoma, c'è uno sputo di case chiamato Okemah in cui vivono tremila anime, un terzo delle quali nativi americani. Poco più grande di un buco di culo, insomma. E nonostante ciò, Okemah è un luogo ricco di storia musicale, visto che ha dato i natali al grande Woody Guthrie e a un'altra Guthrie, Gwen, figura di riferimento del r'n'b anni '80. Sarà l'aria particolarmente buona, ma da queste parti nasce anche John Fullbright, classe 1986 e giovane promessa del cantautorato a stelle e strisce. Un artista così dotato che con il suo primo lavoro in studio, From The Ground Up (2012), ottiene subito successo commerciale, apprezzamento della critica e una nomination ai Grammy Awards per il miglior album di Americana. Due anni di attività concertistica ma anche di studi, hanno portato il ventottenne songwriter a una completa maturazione artistica e a un nuovo disco che è decisamente più bello del primo. Dodici canzoni per cinquanta minuti di durata sono i numeri di Songs, album non di facilissima assimilazione, in cui è la ballata intimista e confessionale a far la parte del leone. Fullbright canta, suona chitarra e piano, sfoggia il proprio repertorio emotivo e talvolta addirittura incanta, attraverso una scrittura sincera e testi semplici ma incredibilmente efficaci (Until You Were Gone). Americana al 100%, su questo non ci piove, ma dagli accenti che si spostano di continuo, sfiorando a volte sonorità vicine a certe ballads springsteeniane, accostandosi in altre al Jackson Browne più triste e anche a un certo intimismo pianistico che mi ha ricordato Rufus Wainwright. Le belle canzoni si sprecano, a partire dalla suggestiva interpretazione del traditional High Road, dall'iniziale Happy, uno dei momento più sereni del disco, e dall'appassionata She Knows, voce piano e contrabbasso a evocare struggimenti in gran quantità. Da ascoltare ripetutamente e in assoluta tranquillità, per poter entrare in piena sintonia con il mood di Fullbright, Songs ci regala il gradito ritorno di un autore ormai maturo, del quale d'ora in avanti sentiremo parlare (più) spesso.

VOTO: 7,5






Blackswan, martedì 01/07/2014

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