Pagine

mercoledì 16 luglio 2014

UNA VITA FA,CON QUEI FUMETTI LI' DOVE TUTTO E' COMINCIATO (E CHE NON E' MAI FINITO)





L’invito l’ho ricevuto dall’amico FirmaCangiante (ma il tema del post è ideato da Luigi per il suo blog Prima o poi ) e a certi inviti non riesco proprio dire di no. In primo luogo, perché provengono da una persona che stimo e poi perché questo è il genere di argomento nel quale sguazzo come un pazzo.  Spero solo di essere all’altezza del compito e dell’ottimo lavoro messo in piedi da Firma e Luigi. Buona lettura e, spero, ancor miglior condivisione.

Onnivoro di letture da sempre, da piccolo alternavo, con crescente e famelica passione, i grandi romanzi di Emilio Salgari, Dumas e James Fenimore Cooper alla più modesta letteratura fumettara di Tex e Zagor. Tutti albi nazional-popolari, ovviamente, visto che il Paz e i disegnatori migliori per me arriveranno più tardi. Eppure, fatte le debite proporzioni che solo l'età adulta riesce a rendere precise, sono consapevole che alcuni fumetti abbiano inciso sulla mia crescita di uomo tanto quanto imprescindibili libri di formazione. Probabilmente, ci riflettevo proprio oggi, in virtù di quella retorica un pò tranchant dei buoni sentimenti (di cui i fumetti abbondano), che quando sei grande scassa i maroni, ma da ragazzino solidifica non poco il tuo acerbo impianto etico. Onnivoro, dicevo, sia di fumetti spensierati come Topolino, sia di quelli d'azione del grande Bonelli, come il già citato Tex, sia di quelli dal taglio più marcatamente comico e grottesco, come Alan Ford dell'incredibile Magnus, o il semisconosciuto Johnny Logan (una versione ancora più scalcinata del gruppo TNT). Oggi i fumetti sono retrocessi in cantina (dove tuttavia sono conservati con maniacale precisione e immutato affetto) e le librerie di casa traboccano di libri. D'altra parte il tempo della vita è breve e occorre fare delle scelte, anche per quanto riguarda le letture. Ciò nonostante, conservo un numero di albi da far paura, tanto che se li mettessi tutti in fila e ci camminassi sopra, potrei arrivare fino al mio ufficio senza sporcarmi le suole delle scarpe (e vi assicuro che son dei bei chilometri). Ecco alcune delle raccolte a cui sono più affezionato.

KEN PARKER

Se fra tutti dovessi scegliere il personaggio che mi ha appassionato più di ogni altro, allora sceglierei Ken Parker, al secolo altrimenti noto come Lungo Fucile. Nato editorialmente nel 1977 dalla fantasia di Giancarlo Berardi (testi) e Ivo Milazzo (disegni), il volto raffigurato a immagine e somiglianza del Robert Redford di Corvo Rosso Non Avrai il Mio Scalpo (capolavoro di Sidney Pollack datato 1972) , Ken Parker è un eroe (o meglio, antieroe) inconsueto, psicologicamente complesso, lontano anni luce dalla ruvida virilità di personaggi come Tex e Zagor. Antimilitarista, alfiere dei diritti umani, paladino delle cause perse, protettore delle minoranze, Parker abbatte tutti gli stereotipi del genere, dando vita a un personaggio certamente positivo, ma assolutamente scevro da quel manicheismo morale sul quale erano (e sono) forgiati tanti suoi colleghi che ancora oggi invadono le nostre edicole. E' forse proprio questo l'aspetto che più seduce in Lungo Fucile: un realistico complesso di contraddizioni da cui nascono un'intrinseca fragilità, la capacità di giudicare oltre le apparenze, di porsi costantemente il dubbio, di ammettere le proprie debolezze, di affrontare le avventure con un coraggio mai stolido, ma nascente semmai da un istintivo senso per la giustizia. Utopista, anticonformista e sognatore tormentato, Parker si muove in un far-west i cui connotati, estremamente realistici, si ispirano apertamente alla letteratura e al cinema, con cui il fumetto, forse per la prima volta in modo compiuto, entra in completa simbiosi emozionale.

TOPOLINO

Il Topolino era la lettura della domenica mattina. Mi svegliavo, e con il nuovo albo sotto l’ascella, mutande e maglietta, sciabattavo fino in cucina, per fare colazione (bei tempi: oggi al massimo ingurgito un caffè in tutta fretta prima di accendermi una sigaretta). Tazzone di tè con tanto limone, sacchettone delle Macine posizionato a lunghezza braccio e via di lettura. Una quindicina di biscotti dopo, gli occhi sempre incollati al fumetto, riponevo la tazza nel lavello (onde evitare le randellate di mia madre, vera maniaca dell'ordine e della pulizia), esprimevo con un portentoso rutto tutto il mio apprezzamento per il fiero pasto (e qui il coppino arrivava implacabile) e mi dirigevo verso un’altra tazza, seduto sulla quale davo vita a leggendarie performance che duravano fino all’ultima pagina del fumetto. Lettura imprescindibile della mia formazione, Topolino permane ancora oggi, insieme alla Gazzetta Dello Sport, nei primi posti della mia personale classifica di letture da bagno.

TEX

I Tex occupano gran parte degli scaffali della cantina. Credo di possedere più o meno trecento volumi, ma devo controllare. Me li regalava mio nonno, che per anni non si è mai perso un solo numero del grande pistolero inventato dalla penna di Bonelli. Dopo esserseli letti e riletti, me li passava, con la promessa da parte mia di tenerli da conto. La cosa che mi piaceva di più, quando andavo a trovare il nonno, era condividere il piacere della lettura. In attesa che nonna finisse di preparare il pranzo, ci mettevamo in sala, lui sulla sua poltrona e io sul divano, e continuavamo a leggere fin quando la panza non diceva a chiare lettere (e a volte erano lettere anche molto rumorose) che era ora di un piatto di pasta. Kit Carson era il mio personaggio preferito, El Morisco il nemico che mi teneva sveglio di notte. Una domanda però mi ha sempre tormentato: come mai Tex dopo la morte della moglie Lilyth non ha più avuto una storia d'amore? Voglio dire, nemmeno un breve innamoramento, una vaga simpatia o un'estemporanea trombatina...niente di niente. Non è che il rude Tex, sotto sotto, preferisse stare in compagnia dei suoi pards piuttosto che di qualche piacente donzella ?

ALAN FORD

Comprato per la prima volta nel 1975 su suggerimento degli amici con cui giocavo in cortile. Quando raccolsi i soldi della paghetta, mio padre mi accompagnò in edicola, per accertarsi di persona al momento dell'acquisto che Alan Ford non fosse una lettura diseducativa (a casa mia, vigevano regole dettate da un ferreo oscurantismo democristiano che mi impedivano di approcciarmi a fumetti come Diabolik e Criminal, che io ovviamente leggevo sotto banco, insieme a volumi decisamente più interessanti quali Lando, Jacula, Il Montatore, etc.). Ho continuato a leggere Alan Ford anche dopo che Magnus se ne andò, ma, lo ammetto, con molta meno soddisfazione (Magnus era un genio e il suo texone, La Valle Del Terrore, è di una bellezza pressoché ineguagliabile). Tra tutti, il mio personaggio preferito era, ovviamente Bob Rock, la cui sfiga mi ricordava da vicino quella del mio mito Paperino.

COMIX

Gli anni dal 1992 al 1997, furono cinque anni magici. Non solo perchè mi laureai e inizia a lavorare con uno stipendio decisamente più cospicuo di quello odierno, ma perchè vissi quella che considero l'ultima (mia) grande stagione del fumetto. E questo grazie alla pubblicazione di COMIX, tabloid di strisce a uscita settimanale, edito da Baldini & Castoldi. Disegni & Caviglia (che conobbi personalmente a una Fiera del Libro di Torino), Bonvi (che morì nel 1995 in un incidente d'auto e il cui sinistro mi ritrovai per sorte a dover gestire), Cavezzali, Jacovitti, Schultz, Watterson erano alcune delle prestigiose firme del giornale. Niente male, vero ? La mia striscia preferita, però, era Ernie di Bud Grace, uno dei personaggi più scombinati con il quale abbia avuto a che fare nella mia vita. I COMIX li ho ancora tutti, ma proprio tutti, conservati magnificamente nonostante sia passato quasi un ventennio.

LETTURE SPARSE

Basterebbe dare un'occhiata alla mia cantina, per comprendere quanto il Fumetto sia stato un amore travolgente durato più di trent'anni: migliaia di albi stipati in ogni dove testimoniano di un passato in cui la vita mi lasciava più spazio allo svago e al divertimento. Oltre agli eroi poc'anzi citati, posseggo anche raccolte (incomplete perchè a un certo punto ho smesso di acquistarli) di Nathan Never, Martin Mystere (ho i primi dieci albi originali), Dylan Dog (due volte i primi cento numeri, la seconda raccolta trovata integra presso un raccoglitore della carta), Zagor, Comandante Mark (che passione per Mister Bluff!) e Nick Raider. Pochi supereroi (ma oggi non mi perdo un film della Marvel che sia uno) e tutti gli Asterix, nella mitica versione cartonata, che aveva quell'odore buonissimo che oggi non ritrovo più da nessuna parte, nonostante continui ad avere uno splendido rapporto, anche olfattivo, con la carta. 

PS: Potere evocativo della scrittura: stasera, sono uscito dall’ufficio e sono passato in edicola a comprarmi il Topolino nuovo. Proprio come quando ero ragazzino.


Blackswan, mercoledì 16/07/2014


9 commenti:

  1. Condividiamo Alan Ford e Ken Parker (collezioni che ho tuttora) Topolino invece non è mai entrato nelle mie letture neanche da bambino.
    Partecipo a posteriori: due post sui fumetti su questa linea col titolo "Eroi di carta" li ho scritti qualche tempo fa:

    tinyurl.com/kj2rf7g

    tinyurl.com/nlguebn

    RispondiElimina
  2. Alan Ford quando lo disegnava Magnus, era il mio preferito.Il primi numeri li ho quasi tutti.Poi leggevo di tutto: da Kriminal,Satanik,Jacula,Messalina,anche Zagor di meno Tex perchè erano a puntate, Topolino si ma non andavo matto.Bel post!

    RispondiElimina
  3. Bellissimo post, trasuda vero amore in particolare nella descrizione di Ken Parker e Comix.

    Percorsi davvero interessanti con pochi punti di contatto con i miei. Lungo fucile quando esordì io avevo due anni, ne lessi qualcosa a posteriori e ne ebbi una grande impressione, per questioni monetarie mi manca un recupero completo o almeno corposo, so che lo stanno rieditando ma non è proprio il momento :(

    Per la questione Tex e le donne ricordo di aver letto da poco, non so più se sul primo Texone o sul volume L'audace Bonelli un'intervista a Gianluigi Bonelli dove diceva di non trovare interessante la figura femminile nell'economia della storia avventurosa (o qualcosa di simile).

    Invece sono tra i pochi a non essermi mai appassionato ad Alan Ford, ne lessi qualche numero sparso da piccolo, non ricordo se di Magnus o meno, e anche ora, rileggendoli, non impazzisco per questo tipo di comicità. Lo so, per un appassionato di fumetto sto quasi sconfinando nell'eresia :)

    Ti rinnovo i complimenti per il bellissimo pezzo, grazie per aver accettato :)

    RispondiElimina
  4. Grandissimo Ken Parker, anche se io l'ho scoperto già da adulto.

    RispondiElimina
  5. Bello. Incredibile come i personaggi siano gli stessi, nonostante la generazione sia diversa. Pensa che mentre tu compravi il tuo primo Alan Ford (grande Alan Ford!!!) io, più o meno, nascevo.

    Bel post ;)

    RispondiElimina
  6. Oh, e l'Uomo Ragno?
    Staremo mica scherzando, vero, a non citare l'Uomo Ragno?
    Acquistato in edicola a partire dal n. 71 e poi via a comprare tutti gli arretrati alla Marvel-Corno in Viale Romagna n. 10.
    Dove una volta arrivo, suono il campanello e mi aprono la porta, insieme, Magnus e Bunker.
    Fate conto che uno vada in un negozio di dischi a comprare qualcosa del Led Zeppelin e il disco glielo diano Jimmy Page e Robert Plant, più o meno.
    E dentro al giornalino c'erano anche le storie del Dottor Strange, un mago che viaggiava con il suo corpo astrale, magnificamente disegnato da Steve Ditko.
    Poi Michel Vaillant, pilota d'auto francese nato dalla china di Jean Graton e recentemente rieditato in ottanta volumi dalla Gazzetta dello Sport.
    Più tardi Corto Maltese, ovviamente l'immenso Paz e tutta la famigliola di Frigidaire e del Male, Rank Xerox di Tamburini e Liberatore in pole position.
    Tra le opere più recenti consiglio molto la serie di quattro volumi "I Borgia", testi e sceneggiatura di Alejandro Jodorowsky e disegni arrapantissimi di Milo Manara.
    Costano cari ma meritano.
    Tè al limone e biscotti anche tu, eh?
    Black, ne abbiamo già parlato, gratta gratta mi sa che noi due siamo fratelli.

    RispondiElimina
  7. Dai Ezze, tiralo giù anche tu un post completo come questo, siam curiosi :)

    RispondiElimina
  8. quanto tempo passato con Topolino e Asterix tra le mani! :-)

    RispondiElimina
  9. Davvero un bello scambio di ricordi e condivisioni, ragazzi. A questo punto sarebbe bello il post totale globale, in cui nello stesso giorno ognuno di noi pubblica un racconto più approfondito sul proprio eroe a fumetti! :)
    Pensateci !

    RispondiElimina