Una
copertina così richiama immediatamente alla memoria quella di The Captain And
Me dei Doobie Brothers. La musica degli Old Salt Union, tuttavia, si muove in
altri territori rispetto a quelli percorsi dalla band di Tom Johnston.
Originari di Belleville, Illinois, questo giovane quintetto, composto da John
Brighton (Violino, Mandolino, Voce), Dustin Eiskant (chitarra Acustica,
Ukulele, Voce), Jesse Farrar (Basso, Chitarra Acustica, Voce), Ryan Murphey (Banjo,
Voce) e Justin Wallace (Mandolino, Chitarra Acustica, Voce),
è radicatissimo nel suono roots americano, utilizza gli strumenti tipici
della tradizione, per dar vita a un bluegrass frizzante e molto melodico, a
cui non è indifferente un certo retrogusto pop. Loro dicono di ispirarsi ai
Punch Brothers (ma questi ultimi sono decisamente più alternativi) e ai
Widespread Panic (con cui non condividono assolutamente nulla), ma anche dopo
un solo ascolto, vengono in mente, semmai, gli Avett Brothers e i Chatam
County Line. Vincitori nel 2013 di un Indie Music Chanel Award per la miglior
canzone folk dell’anno (Walk Away), gli Old Salt Union, con questo Bridge,
secondo album in studio dopo il fortunato esordio di Western Skies (2012),
sono oggi una delle più interessanti realtà in ambito bluegrass. Un’ora circa
di musica, per quattordici canzoni divertenti, zeppe di ganci melodici e
suonate come Dio comanda. Da tenere d’occhio.
VOTO: 7
Blackswan, domenica 26/10/2014
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Hai detto bene Blacky ..da tenere a portata di orecchio..
RispondiEliminaOttimo banjo e violino...!
Bacissimo!
da ascoltare...intrigano, poi usare i mandolini, li cercherò
RispondiEliminaciao Nik:)
fortuna che ci sei tu a consigliarmi buona musica!!!
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