Frank, neo-ottantunenne, abita con il gatto Bibì in
una tipica cittadina inglese; colleziona dvd, sperpera i suoi pochi denari alle
fiere parrocchiali e tenta disperatamente di evitare gli scocciatori che
bussano alla sua porta. Prima era abbastanza in gamba per riempire
decorosamente le sue giornate, ma ora con un braccio e un piede fratturati, la
vita gli appare decisamente grigia. Fino a quando non fa irruzione nel suo
tran-tran Kelly Natale, professione assistente a domicilio. Con la sua
utilitaria azzurra, un parcheggio da far rizzare i capelli in testa, una serena
tenacia e la risata pronta, Kelly trasforma la vita di Frank. E gli ricorda che
fuori dei muri di casa c'è un mondo avventuroso per chiunque, anche per chi ha
ottantun anni.
Qualcuno si ricorderà che J.B. Morrison,
cinquantacinquenne londinese, prima di cimentarsi come autore di romanzi, era
una rockstar. Durante gli anni 90, a capo dei Carter the Unstoppable Sex
Machine, aveva infatti riscritto le coordinate dell'alternative rock,
inventando un'originale miscela in cui confluivano punk, pop, samples, drum
machine e potenti linee di basso. Una formula che resse molto bene per un
lustro e che consegnò alla storia almeno un album imperdibile, 1992 - The
Love Album (1992), che raggiunse il primo podio delle charts inglesi e piazzò
in classifica la bellezza di quattro singoli. Chiusa l'avventura
coi Carter USM, Morrison intraprese una brillante carriera solista, per
poi dedicarsi, sul finire del decennio scorso, alla letteratura. La fantastica
storia dell'ottantunenne investito dal camioncino del latte è la sua quarta
uscita editoriale e terzo romanzo (il quarto libro è l'autobiografia della sua
militanza nei Carter USM). Non posso fare paragoni e tracciare il percorso
letterario di Morrison, perchè non ho letto le tre precedenti opere; quindi, mi
concentrerò esclusivamente su questo libro, nel quale il passato di
musicista dell'autore torna in qualche modo a fare capolino nelle frequenti
citazioni alla musica punk, ai Sex Pistols e a una generale attenzione per
la musica che emerge dalle pagine del romanzo. Ma questo, a dire il vero, è un
aspetto del tutto marginale, funzionale a tinteggiare un certo atteggiamento
del protagonista della storia, l'ottantunenne Frank, nei confronti del
prossimo e delle convenzioni. Il romanzo, in realtà, si muove in ben altri
territori, quello, cioè della vecchiaia e della solitudine. Argomenti importanti,
che Morrison ha il merito di trattare con distacco ironico, tenendosi
lontano da banalità assortite e spingendoci alla riflessione con il sorriso
sulle labbra. La tristezza e la nostalgia sono lasciati dunque ai
margini del racconto, in cui prevalgono semmai lo humor tipicamente
british, un tocco di surreale e qualche momento (felicemente)grottesco. E
questo è senz'altro il meglio di un romanzo che, per altri versi, palesa
evidenti limiti, sia nell'intreccio narrativo (la trama è esile come il
tanga di Belen) che nella prosa, non particolarmente avvincente nè tanto
meno ricca sotto il profilo lessicale. Il finale, peraltro, è abbastanza
scontato e i personaggi di contorno sono sfumati e privi di carattere.
Tuttavia, Frank è ben tratteggiato attraverso tutta una serie di piccole manie
e di assortiti decadimenti (fisici e mentali) e soprattutto dai modi
poco urbani con cui affronta le dinamiche sociali, tanto da risultare, a conti
fatti, quasi una sorta di Sid Vicious strafatto di Gerovital. Niente
che trasformi La fantastica storia dell'ottantunenne investito dal camioncino
del latte in un grande libro, ma quanto basta però a trascorrere qualche giorno
in piacevole compagnia.
In ogni caso sembra una lettura quantomeno piacevole e divertente. Per rimanere nell'ambito libri/musicisti a me era piaciuta parecchio la prova di Mr. E degli Eels (Mark Oliver Everett) con il suo Rock, amore, morte, follia e un paio d'altre sciocchezze che i nipotini dovrebbero sapere (molto autobiografico).
RispondiEliminaMi ispira...
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