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mercoledì 1 luglio 2015

FLORENCE + THE MACHINE - HOW BIG HOW BLUE HOW BEAUTIFUL



E' il terzo il disco più difficile nella carriera di un'artista? Non sempre, ma probabilmente lo è stato per Florence Welch, ventinovenne songwriter londinese, qui attesa alla prova del fuoco dopo aver racimolato, grazie ai due album precedenti (Lungs del 2009 e Cerimonials del 2011), stuoli di fans osannanti e un discreto numero di dischi d'oro e di platino. Insomma, Florence non solo doveva riconfermare un successo commerciale, il quale francamente non avevo il minimo dubbio sarebbe arrivato, ma soprattutto ribadire attraverso le canzoni di essere una stella di prima grandezza nel firmamento della pop music. Da questo punto di vista How Big How Blue How Beautiful centra in pieno il bersaglio, risultando il capitolo più riuscito della, seppur breve, discografia della Welch. La quale, meglio di quanto sia riuscita in passato, da forma a una scrittura in bilico fra pop cantautorale di qualità e grandeur mainstream, mantenendo con naturalezza un perfetto equilibrio e apparecchiando un disco in cui le numerose possibili hit, alcune davvero irresistibili, sapranno eccitare la voglia di leggerezza anche in coloro che abitualmente cercano canzoni di diverso spessore. Orchestrale, sfavillante, ricco di colori, How Big How Blue How Beautiful certifica una scrittura ormai consolidata, con cui Florence maneggia il pop senza l'irrequietezza che impregnava Lungs e lontana dal mood goth di Cerimonials, esibendo invece una pienezza di suoni e di linguaggio assai variegata, ma ormai, in tutta evidenza, riconducibile alla sua penna. Tiene la bussola, la Welch, e lo fa con navigata perizia, sia quando rockeggia a la Arctic Monkeys in What Kind Of Man, sia quando deflagra nella bomba dance di Queen Of Peace, sia quando veste abiti classici come nella splendida ballata finale di Mother. Fiati scintillanti, qualche eccesso (ritengo voluto) negli arrangiamenti, un pizzico di indie, un certo retrogusto seventies, un discreto piglio soul, uno spettro di citazioni che spazia dagli Abba a Cindy Lauper: tutto questo fa di How Big How Blue How Beautiful il disco pop dell'estate e candida Florence, al netto del dato anagrafico e di un approccio mediatico e compositivo più alternative, a vestire i panni della nuova Madonna.

VOTO: 7,5





Blackswan, mercoledì 01/07/2015

6 commenti:

  1. Grande disco, come d'altra parte lo erano anche i due precedenti, ma cosa c'entri con Madonna lo sai solo tu. Semmai per il culto che la circonda è più paragonabile alla Madonna, ma non la cantante... :D

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  2. @ Marco: al netto della parentetica, Florence rappresenta il meglio del pop in circolazione, quello che è stato per anni Madonna, capace di abbinare classe, mainstream e intelligenza. La capacità, soprattutto, di spaziare fra i generi mantenendo sempre la barra del pop e uno stile ben definito.

    @ Ernest: davvero notevole :)

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  3. Ma voi che ne sapete,
    sono stordito io o un pochino ricorda anche Suzanne Vega e più recentemente Laura Veirs?

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  4. @ Ezzelino: secondo me, no, ma è un'opinione personalissima. :)

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