Ieri se ne è andato anche
Paul Kantner, un altro eroe della mia adolescenza e protagonista assoluto di
tantissimi ascolti della mia vita. Leader dei Jefferson Airplane, prima, e dei
Jefferson Starship, poi, protagonista di Woodstock (la performance dei JA alle
8 del mattino è leggendaria) e strenuo sostenitore della legalizzazione delle droghe
leggere e dell’LSD, Kantner è stata una delle anime più creative del rock
psichedelico e della controcultura americana di fine anni ’60… E poi? E poi, mi
fermo qui, perché non ho più voglia di scrivere l’ennesimo ricordo di un altro
grande musicista che questo 2016 si è portato via. Preferisco evitare, sento
che il passo tra l’essere commosso e diventare patetico è cortissimo. Meglio,
allora, pensare, sorridendo, che se dovessi tirare le cuoia in questi giorni,
non sarebbe un brutto momento per morire. Lemmy, David Bowie, Glenn Frey, Black
e Paul Kantner, tutti volati lassù, alla corte degli dei: vi rendete conto di
che cazzo di jam ci stiamo perdendo?
Blackswan, venerdì 29/01/2016
....dai che a momento debito li raggiungiamo e sai che festa!? ;o)
RispondiElimina@ReAntoR: secondo me si spacca ! Ma se aspettiamo una trentina d'anni è meglio :)
RispondiEliminaMagari riusciamo a beccare il video su You Tube, sensa bisogno di spostarci...
RispondiElimina@ Mr Hyde: può essere :)))
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