Riceviamo dalla nostra freelance Cleopatra e
integralmente pubblichiamo
"Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave senza
nocchiere in gran tempesta, non donna di provincie, ma bordello!" (Dante Alighieri, Canto VI del Purgatorio).
Diciamoci la verità, l'Italia un po' servile lo è
sempre stata. Questa naturale propensione alla subalternità era già nota fin
dai tempi del Sommo Poeta che ben conosceva il mal vezzo della classe politica
nostrana. Passano gli anni, ma tutto resta drammaticamente uguale. Renzi come
Berlusconi, se non peggio. In tema di figuracce, Silvietto non ha eguali. Vi
ricordate quando concesse a Gheddafi, 'scortato' da un harem di avvenenti
amazzoni e da ben 30 cavalli arabi, lo spazio per la tenda beduina nel parco di
Villa Doria Pamphili? Correva l'anno 2010 e quella era ribattezzata
"l'Italietta berlusconiana" da cinepanettone. Fummo, a ragione, il
bersaglio della stampa di tutto il mondo, bollati come paese sottomesso che
svende i valori della cultura occidentale.
Il Pd, allora all'opposizione, non risparmiò invettive
all'ex Cavaliere, reo di complicità nella violazione della dignità delle donne
italiane. Tutto il mondo intellettuale si profuse in parole di biasimo nei
confronti di Berlusconi.
Non sono passati molti lustri e il Magnifico Matteo
sembra ripercorrere paro paro le orme del maestro Silvio. L'occasione si
presenta con la visita a Roma del presidente iraniano Hassan Rohani, impegnato
in una serie di incontri in Europa per promuovere il suo paese. Fin qui nulla
di rilevante, se non fosse che qualche "solone" abbia deciso di
coprire le nudità delle statue di epoca greco- romana, esposte nella sala
destinata alla conferenza stampa del leader iraniano e del bischero Matteo.
Così, la Venere Esquilina e il gruppo scultoreo Ephedrismos sono stati
orrendamente occultati da pannelli di cartongesso per non turbare la
sensibilità dell'ospite illustre. L'ennesima gaffe, per non dire di peggio. Il
bello è che dopo l'incidente, è iniziato il solito rimpallo di responsabilità.
Nessuno sapeva, men che meno il Premier e il Ministro della Cultura. Tutto si è
svolto a loro insaputa. Scajola docet. Ora, la parola passa alla commissione di
inchiesta e l'Italia si copre ancor più di ridicolo. Del resto, cosa sarà mai
rinnegare il nostro passato e svendere la nostra cultura quando ci sono in
gioco 17 miliardi di affari? Si è svilita l'arte che, evidentemente, è stata
degradata a una sequenza di tette e culi di qualche statua. Molto rumore per
nulla, avrà pensato qualcuno. Business is business, e non ce n'è per nessuno.
Neppure per Venere.
Alessandra Mussolini, durante un
botta e risposta con l'assessore Pd Majorino: "Ma magari resuscitasse
mio nonno! Pure per un mese!"
Antonio Razzi, su Twitter:
"Sono stato riconfermato segretario della terza commissione
Esteri".
Riccardo De Corato (capogruppo
FdI in Lombardia), a proposito della legge sulle unioni civili: "Non
accettiamo lezioni da chi organizza corsi su bondage e sadomasochismo!"
Cleopatra, lunedì 01/02/2016
Eh, siam messi così.
RispondiEliminaE la frase "non ce la possiamo fare" non fa quasi più notizia. E' diventata stucchevole pure lei.
Se il problema era l'oscenità avrebbero dvuto coprire la faccia di Razzi.
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