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lunedì 28 novembre 2016

IL MEGLIO DEL PEGGIO





Riceviamo dalla nostra freelance Cleopatra e integralmente pubblichiamo

Non sono tra coloro che "voto sì, perchè l'Italia deve cambiare", come se il cambiamento, di per sè, debba avere un'accezione necessariamente positiva. Tanto per non girarci attorno, faccio parte dell'accozzaglia, quelli del NO, il fronte a cui aderisce pure Renato Brunetta, col quale non avrei mai pensato prima d'ora di avere qualcosa in comune. Ma tant'è.
Brunetta a parte, a coloro che propendono per il SI anche per smarcarsi dalle opinioni di certi politici "sgraditi", rammento sommessamente che a sostenere la riforma Renzi - Boschi, saranno illustri personaggi del calibro di Denis Verdini. E non so se mi spiego. A seguire, gli Alfano, i De Luca, i Marchionne, Confindustria, la Troika, le banche d'affari, le multinazionali, la finanza e tutto il cucuzzaro che sostiene le scellerate politiche neoliberiste, responsabili della macelleria sociale a cui stiamo assistendo.
Che la riforma costituzionale sia la panacea di tutti i mali italiani, non mi convince affatto. La verità è che per Matteo Renzi, citando la celebre frase di Tancredi ne "Il Gattopardo", bisogna che tutto cambi se si vuole che tutto rimanga com' è. 
Dunque, Palazzo Madama diventerà Senato delle Autonomie e, di fatto, non viene abolito. Le Province diventano Città metropolitane e il Cnel sopravviverà sotto mentite spoglie, magari cambiando denominazione, come il caso di Equitalia, da cui è nata l'Agenzia delle Entrate. 
E' il vecchio gioco delle tre carte, insomma. Con la conseguenza che la sovranità popolare sarà fortemente limitata: non si voterà più per il Senato. Il Parlamento sarà composto per due terzi da nominati e le Regioni saranno depotenziate. I nominati popoleranno pure le Province. E all'apice del sistema troneggerà un Premier con un amplissimo raggio d'azione. La storia è fatta di corsi e di ricorsi: tra vent'anni potremmo trovarci una Marine Le Pen o un Viktor Orban. E allora sarebbero guai.

Cleopatra, lunedì 28/11/2016

4 commenti:

  1. Buona quella del gioco delle tre carte.
    Sottoscrivo tutto ciò che hai detto, da votante del NO.
    Cristiana

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  2. Mettiamoci pure che il caro matteo ha deciso di mettersi in gioco(un giorno si e uno no) e di cedere "la campanella" con il sorriso e il mio NO ha un doppio valore.

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  3. Per quanto mi riguarda è sufficiente Renzi a farmi votare NO. E' una riforma pessima, davanti alla quale si scandalizzerebbe anche un ragazzino al primo anno di giurisprudenza. Personalmente,non sono ancora riuscito a capire se il nuovo art. 70 fa più danni alla Costituzione o alla lingua italiana.

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