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lunedì 19 novembre 2018

IL MEGLIO DEL PEGGIO





Confesso che la dichiarazione di Alessandro Di Battista, verso il quale non ho alcun preconcetto, mi ha lasciata un po' sbalordita. E non tanto per il ricorso a un sostantivo (peraltro di largo uso nel comune linguaggio) che evoca il mestiere più antico del mondo, quanto per categorizzare certi giornalisti, rei di avere infangato la sindaca Virginia Raggi, assolta con formula piena dall'accusa di falso documentale per la nomina di Renato Marra alla direzione del dipartimento Turismo del comune di Roma. Siamo tutti d'accordo che in Italia il fenomeno di editori in conflitto di interessi sia diffuso ma lasciarsi andare ad apprezzamenti dal sapore sessista lascia amareggiati. 
E non perché sia una femminista dell'ultima ora. Se Dibba, da libero cittadino qual è attualmente, esprime un'opinione più o meno condivisibile nei toni possiamo anche storcere il naso, ma quando un vicepremier, nonché ministro, aggiunge un carico da 90 definendo i giornalisti "infimi sciacalli", mi pare che il ruolo istituzionale sia andato a farsi benedire. E non nel senso che intende Silvietto quando agita lo spettro di anticamera della dittatura. 
Viene da ridere: il bue dice cornuto all'asino. L'editto bulgaro che segno' la cacciata dalla Rai di Santoro, Luttazzi e Biagi, e'ancora impresso nelle nostre menti. Così come la recente epurazione di Paolo Del Debbio, Mario Giordano e Maurizio Belpietro, rei della sconfitta elettorale di Forza Italia a causa delle loro presunte simpatie per il Carroccio. 
A questo scenario squallido si aggiunge a pieno titolo il Pd renziano con l'allontanamento di Massimo Giannini, dopo le polemiche seguite alla puntata del programma televisivo sul caso Etruria e l'allora ministra Boschi. Tutto il mondo è paese, dunque, e i giornalisti non sono tutti santi. Nel caso del Movimento 5 Stelle che si professa in totale discontinuita' col passato, e' mancata la forma. Apostrofare i nemici con epiteti offensivi e spregevoli non è pertinente con una carica istituzionale. Diceva Oscar Wilde: "Avere avuto una buona educazione, oggi, e' un grande svantaggio. Ti esclude da tante cose". Il fatto grave e' che le persone educate sembrano ormai escluse da tutto.

Cleopatra, lunedì 19/11/2018

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