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sabato 24 novembre 2018

PREVIEW




Prodotto dallo stesso Yorkston e da David Wrench, è il primo disco solista di James da Cellardyke Recording and Wassailing Society (CRAWS) 2014 e segue i due album-collaborazione che ha realizzato come Yorkston/Thorne/Khan e la pubblicazione del suo romanzo d’esordio “The Craw” nel 2016. Assieme all’annuncio, James ha condiviso il nuovo brano “My Mouth Ain’t No Bible”, uno dei tre elettrizzanti spoken-word del disco.
The Route To The Harmonium è stato registrato quasi interamente da Yorkston nel piccolo villaggio di pescatori di Cellardyke, in Scozia, dove vive. Il suo home studio è un vecchio loft sgangherato, utilizzato un tempo per riparare le reti dei pescatori, e ora pieno di strumenti antichi che James ha collezionato durante la sua vita. Avendo creato ore ed ore di registrazioni, James ha chiamato il suo vecchio collaboratore David Wrench – che ha lavorato con artisti del calibro di Caribou, Four Tet, Frank Ocean, FKA Twigs e David Byrne – per aiutarlo a dare un senso a tutto quel materiale.
Ne è uscito un album intensamente personale; è il suono di casa, dell’artigianato indisturbato. Se ascoltate attentamente, potete immaginarvi James mentre lo costruisce. Sovrapponendo le tracce di voce e di chitarra, aggiungendo dettagli con Dulcitones, armonium e autoharp, e con la nyckelharpa, strumento a corde tradizionale svedese regalatogli da un amico. E sono proprio gli amici e la famiglia, il passato e il presente, che nuotano in queste canzoni. Ricordarli, assieme a coloro con cui hai condiviso la vita, quelli che se ne vanno e quelli che rimangono, è il filo conduttore di queste canzoni affascinanti e straordinarie. Questo è il mondo di Yorkston e non potrebbe essere in altro luogo che non sia la musica.
“Come musicista e come scrittore, mi ritrovo a reagire a quello che mi succede attorno. Quindi, questo album parla della vita, la vita che si svolge attorno a me. C’è la famiglia, e l’essere lontani dalla famiglia che la vita di un musicista itinerante comporta… Ma ci sono anche riferimenti agli amici scomparsi – i come, i perché – e questo album parla di loro, ma soprattutto di noi, di noi che siamo rimasti indietro…”





Blackswan, sabato 24/11/2018

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