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lunedì 25 febbraio 2019

IL MEGLIO DEL PEGGIO



"Se qualcuno pensa che si possa utilizzare la strategia giudiziaria per eliminare un avversario dalla competizione politica sappia che sta sbagliando persona. Non ho mai avuto così tanta voglia come stasera di combattere per un Paese diverso e per una giustizia giusta. Chi ha letto le carte dice che di questa storia si parlerà a lungo e che siamo davanti a una decisione assurda". 
Non evoca complotti ne' trame oscure, ma e' un Matteo Renzi colpito da berlusconite, un virus contagioso dagli effetti micidiali. L'ex premier ritorna al centro del mirino dopo il polverone scatenato dal provvedimento giudiziario che ha posto i suoi genitori agli arresti domiciliari per via dell'accusa di bancarotta fraudolenta. È tuttavia un Renzi dimezzato, pur sempre dotato di un egotismo straripante, ora più che mai voglioso di dare zampate qua e là. Ma sembra fin troppo chiaro che si tratti di un felino dalle unghia spuntate.
La persecuzione giudiziaria che a suo dire si sarebbe scatenata per colpirlo politicamente, per certi versi lo accomuna all'altra "vittima" illustre. Ma mai confondere il sacro col profano: Silvietto anche in questo, è, e rimane, il primo della classe. In quanto a vittima della giustizia, secondo l'ex Cavaliere, gli altri sono semplici dilettanti. Ubi maior, minor cessat. Dunque, Renzi si è definitivamente berlusconizzato: "Se non avessi fatto politica, i miei genitori starebbero a godersi la pensione". Si tratta di una vittima o di un caso di vittimismo condito da una certa dose di arroganza? La risposta è intuitiva: un leader giunto al crepuscolo politico che si professa perseguitato dimostra piccineria e narcisismo. E purtroppo, come spesso accade, l'ignoranza parla e l'intelligenza tace.

Cleopatra, lunedì 25/02/2019

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