In controtendenza all’estate ormai alle porte, Matteo Salvini,
politicamente (s)parlando, sembra stia vivendo una vera e propria
stagione autunnale. Che l’ex ministro dell’Interno non ne azzecchi più
una da quasi un anno a questa parte (galeotto fu il mojito) è cosa fin
troppo evidente ai più. Il linguaggio da taverna, quell’approccio
pecoreccio, irriverente, semplificatore nell’argomentare sembra ormai
fare cilecca.
Il Capitano zoppica, perlomeno mediaticamente. Se il
copione dell’offensiva ai migranti puzza ormai di naftalina, così come
l’ossessiva campagna denigratoria nei confronti di Elsa Fornero, al
leader della Lega resta non più solo la paura ma anche il tema della
rabbia degli italiani su cui puntare. Con la conseguenza di avere
trasformato l’opposizione, di cui è il leader, in uno scontro privo di
dialettica costruttiva, un tutti contro tutti a oltranza, spesso
infarcito di “giravolte” che rasentano il ridicolo.
In tema di Covid
Salvini è passato dalla teoria del complotto sul virus creato nei
laboratori cinesi e dunque del “chiudiamo tutto”, fino al negazionismo
in versione light quando si è mostrato senza mascherina a fare selfie
durante la manifestazione del 2 giugno a Roma o quando ha pubblicamente
dichiarato di non scaricare l’app Immuni perché, a suo dire, tra gli
azionisti della società che l’ha fondata ci sarebbe un investitore
cinese.
Nulla di strano: Salvini fa Salvini. Ma un conto è il folklore
altro discorso è il decoro, il rispetto per gli esseri umani.
Prerogative che il personaggio in questione non ha. Nel corso di una
conferenza stampa, durante la quale il governatore Zaia manifesta grande
preoccupazione per un batterio che ha ucciso 3 neonati e colpito
un’altra decina, Salvini inopinatamente ingolla famelicamente ciliegie,
una decina per l’esattezza, nell’arco di un minuto.
Nessuna scusa da
parte del Capitano, che anzi su TikTok alza il tiro giustificandosi che
in quel momento aveva fame e che “forse per qualcuno è meglio farsi due
canne che mangiare delle ciliegie”. Credo che non ci sia molto da
commentare. Se la politica si trasforma in un pessimo intrattenimento di
massa, a questo punto è meglio spegnere la televisione e leggersi un
buon libro.
Cleopatra, lunedì 22/06/2020
L uomo (sic.) dalla ciliegia facile, e siccome una ciliegia tira l altra, come farne a meno. Del resto lui parla alla pancia del paese, e ski sa che la gola è "profonda". Penoso lui, e penoso chi ancora riesce a dargli credito.
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