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giovedì 9 luglio 2020

TANA FRENCH - IL RIFUGIO (Einaudi, 2020)

Patrick Spain e i suoi due bambini vengono ritrovati morti in un complesso residenziale mezzo abbandonato per colpa della crisi. Jenny, la madre, è in fin di vita. All'inizio Mick «Scorcher» Kennedy, incaricato delle indagini, pensa alla soluzione più scontata: un padre sommerso dai debiti, travolto dalla recessione, ha tentato di uccidere i propri cari e si è tolto la vita. Ma ci sono troppi elementi che non quadrano: le telecamere nascoste nell'appartamento, i file cancellati su uno dei computer e il fatto che Jenny temesse che qualcuno fosse entrato in casa loro per spiarli. A complicare il quadro, c'è il quartiere in cui vivevano gli Spain - un tempo noto come Broken Harbour - che riporta a galla ricordi dolorosi del passato di Scorcher.

Broken Harbour, località costiera a più di un’ora di strada da Dublino, doveva essere il sito di una zona residenziale da favola, un complesso di villette per famiglie attrezzato di negozi, scuole, centro fitness, biblioteca. La promessa di un futuro radioso di fronte a un panorama da favola. Invece, la crisi, ha spazzato via i sogni di gloria e di benessere: il sito è in stato di abbandono, l’incuria le erbacce e la salsedine dominano incontrastate, e delle tante ville che si dovevano costruire ne sono state completate poche e con materiali scadenti.
In una di queste, vengono ritrovati i corpi di Patrick Spain e dei suoi due bambini. Assassinati. Jenny, la madre, viene tratta in salvo per il rotto della cuffia, ed è in ospedale a lottare tra la vita e la morte. L’indagine viene messa in mano a Mike Kennedy, detective irreprensibile, ma con un passato (e un presente) doloroso e ancora tutto da rielaborare, e alla giovane recluta Richie Currant, ragazzo dai modi dimessi e gentili.
I due, con uno strattagemma, arrestano subito un sospettato, il quale, messo alle strette, confessa l’efferato crimine. Tutto troppo semplice, però, così semplice che è evidente che qualcosa non quadri. Perché dietro l’apparente perfezione di una famiglia felice, dietro l’amore idilliaco che lega i coniugi Spain, emerge qualcosa di oscuro e poco chiaro: un fantomatico animale che si aggira rumorosamente nella soffitta di casa, strani buchi nei muri, del tutto inconciliabili con la perfetta pulizia dell’abitazione. Così, anche se il caso potrebbe essere immediatamente archiviato, i due detective continuano a indagare. Cosa è successo davvero agli Spain?
Tana French, pluripremiata scrittrice americana di origini irlandesi, costruisce con maestria un romanzo giallo dall’andamento molto classico, in cui all’azione, praticamente inesistente, sostituisce la pura indagine, la testimonianza delle persone informate dei fatti, il lavoro della polizia scientifica, il ragionamento deduttivo. Eppure, nonostante i ritmi compassati, il libro funziona alla meraviglia e il romanzo avvince dalla prima e ultima pagina, in un finale che forse non sorprende, ma che riesce a essere plausibile e sconvolgente.
Nelle seicentocinquanta pagine che compongo Il Rifugio, però, non è solo il delitto a essere protagonista: il detective Kennedy rivive il proprio passato (Broken Harbour era il luogo in cui la sua famiglia si receva in vacanza) e affronta i propri sensi di colpa, e la French si abbandona a riflessioni acute su giustizia, verità e funzione dell’indagine poliziesca. Un thriller scritto bene, lontano dalle banalità del genere, che vi terrà compagnia sotto l’ombrellone, e vi conquisterà senza mandare in vacanza anche i vostri neuroni.

VOTO: 7,5

Blackswan, giovedì 09/07/2020
 

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