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lunedì 12 ottobre 2020

IL MEGLIO DEL PEGGIO



”Il ministro della Salute Speranza ha detto che si parla troppo di calcio e poco di scuola? Io penso che qualche volta bisognerebbe pensare prima di parlare. Lo sport è un diritto, come la scuola e il lavoro, non è una cosa che ci viene data così”.

Le “argute” parole di mister Mancini, attuale ct della Nazionale di calcio, si potrebbero commentare da se’ se non fosse che meritano una doverosa precisazione. Intanto, perché al Mancio evidentemente sfugge la differenza tra diritto e priorità. Il ministro aveva osservato nei giorni scorsi, riferendosi alla serie A, quanto siano urgenti la priorità del lavoro negli ospedali e l’attenzione alle scuole, precisando che in questo momento un aumento di capienza negli stadi per il pubblico non è una soluzione praticabile a fronte della crescita esponenziale dei contagi. Ma il mister Mancini non ci sta e indossati i panni dello scienziato di turno, sulla scia dei Briatore e dei Bocelli, rintuzza con puntuali dati statistici: “Credo che la situazione di oggi non sia quella di marzo e che forse l’Italia sia una nazione senza troppi problemi rispetto alle altre realtà. Vedo troppi pessimisti, la vita deve andare avanti. E anche il calcio:visto che è all’aperto secondo me è possibile riaprire gli stadi a più persone”. Una riflessione va fatta. Se i tifosi di calcio si trasformano in 60 milioni di commissari tecnici e di allenatori di calcio quando gioca la Nazionale o la squadra del cuore, non significa che su un tema delicato come la salute pubblica si debba assumere le sembianze di 60 milioni di scienziati ad honorem. Di conseguenza, fatto salvo ogni diritto di opinione, Mancini e il cucuzzaro di tuttologi dovrebbero rivolgere a se stessi l’invito a pensare prima di parlare e aggiungo a lor signori un promemoria:concentratevi su questioni strettamente legate al vostro ambito e dispensateci da questo insopportabile tono da saputelli. Di “Soloni” in Italia c’è ne sono già abbastanza.

Cleopatra, lunedì 12/10/2020

1 commento:

  1. Dissento.
    Le parole di Mancini sono discutibili nei toni ma non sono del tutto fuori luogo nel merito.
    Ovviamente, di scuola si parla sempre troppo poco e di calcio sempre troppo, va da sè.
    Ma che in uno stadio da 60.000 o addirittura 80.000 posti possano essere fatte entrare più di 1000 persone senza che nessuno rischi di infettarsi mi sembra altrettanto ovvio.
    Così come mi sembra folle bloccare ancora una volta tutto lo sport amatoriale nonostante lo stesso Ministero della Salute abbia diffuzo il dato ufficiale secondo cui i contagi da attività ricreative incidono sul 4% del totale, e all'interno di quel 4% le attività specificamente sportive incidano ancor meno.
    Era stato detto che la fase 2, o 3, o come la vogliamo chiamare, sarebbe stata basata sul principio di convivenza cauta con il virus.
    Ecco, conviviamoci.
    Così come si va a lavorare, salendo sui mezzi pubblici che possono essere occasione di contagio ma che ci portano ai nostri uffici, e magari lungo il tragitto ci si prende un caffè e si acquista un giornale, così si può anche andare a vedere una partita o a giocarne una senza doversi sentire fuori posto.
    Massima attenzione e massima tutela per le fasce più deboli, ma un essere umano sano e di età non eccessivamente deve anche vivere, non può solo sopravvivere.

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