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venerdì 22 aprile 2022

TUBTHUMPING - CHUMBAWAMBA (Emi, 1997)

 


Perché si fossero chiamati Chumbawamba non è dato sapere, e tutte le spiegazioni offerte nel corso degli anni dai membri della band, pare non corrispondessero al vero; quel che è certo è che l’ensemble inglese (un autentico porto di mare, nelle cui fila si sono avvicendati, in modo molto fluido, numerosi membri) non ha mai fatto mistero delle proprie posizioni politiche, collocandosi alle ali più estreme della sinistra britannica e attestandosi su posizioni antifasciste, animaliste e libertarie.

Una discografia corposa, la loro, composta da ben sedici album, rilasciati in trent’anni di attività, dal 1982 al 2012, tra cui svetta il grande successo commerciale di Tubthumper, un disco dai forti contenuti politici, aspramente criticato, però, dai fan della prima ora, che presero come tradimento il contratto firmato dal combo con una major (la EMI). A prescindere dalle feroci polemiche che accompagnarono l’uscita dell’album, e dal valore artistico dello stesso (molto apprezzato dalla critica dell’epoca), il disco ebbe un enorme riscontro commerciale, riuscendo a salire fino alla terza piazza di Billboard 200, oltre ad entrare nella top 20 di moltissimi paesi europei e non solo.

Il successo del disco si deve soprattutto al lancio del singolo Tubthumping, una canzone dance rock, ballabile e orecchiabilissima, che non solo fu il più importante successo commerciale della band, ma un autentico tormento estivo (fu pubblicato l’11 di agosto del 1997) da un milione di copie vendute nel solo Regno Unito. Divertentissima e innodica, veracemente proletaria nell’esposizione e nella sostanza, Tubthumping (conosciuta anche come I Get Knocked Down) è quasi ossessiva nell’esplicitare un unico concetto positivo: “I get knocked down, but I get up again, You are never gonna keep me down” (“vengo messo ko, ma mi rialzo, non mi terrai mai giù”).

Un invito alla resistenza, rivolto alla classi sociali meno abbienti e a tutti i perdenti, che divenne al contempo anche collante per una band che, secondo le parole del vocalist Dunstan Bruce, prima della pubblicazione del disco, era in una fasi di stallo, prossima allo scioglimento.

La canzone, e il disco che la conteneva, ebbero ulteriore visibilità mediatica a inizio 1998, quando Alice Nutter, cantante e percussionista della band, in un intervista rilasciata al programma televisivo americano Politically Incorrect, ebbe la sfacciataggine di incoraggiare i fan, che non avevano i mezzi per comprarlo, a rubare il disco dalle grandi catene di negozi di musica, come Virgin o HMV. Un’affermazione che ebbe grande clamore mediatico, riaccendendo, da un lato, l’interesse verso Tubthumper, e dall’altro, spingendo i negozianti a tenere l’album ben nascosto sotto il bancone e a venderlo solo su esplicita richiesta.

 


 

Blackswan, venerdì 22/04/2022

2 commenti:

  1. Una canzone che mi ricorda tempi migliori e tanto divertimento passato in pochi club che rifuggevano la musica truzza per offrire qualcosa di più alternativo.

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  2. @ Babol: Anche io, ho ricordi di spensieratezza, legati a questa canzone :)

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