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venerdì 22 luglio 2022

BACHMAN - TURNER OVERDRIVE - YOU AIN'T SEEN NOTHING YET (Mercury, 1974)

 


Quando i canadesi Guess Who sono all’apice del successo grazie alla pubblicazione dell’album American Woman, il chitarrista Randy Bachman saluta tutti e se ne va. Un allontanamento progressivo, dovuto in parte a una malattia epatica che lo tiene lontano dai palchi, ma soprattutto per i tesissimi rapporti con il cantante Burton Cummings, ulteriormente inaspriti dalla conversione di Bachman al mormonismo, religione poco compatibile con lo stile vita decisamente rock’n’roll della band.

Dopo una breve avventura a capo dei Brave Belt, Bachman insieme a C.F. Turner forma i Bachman-Turner Overdrive, con cui scalda i motori con un paio di omonimi album, per poi pubblicare, nel 1974, Not Fragile, un best seller che conquista la prima piazza di Billboard 200. Il disco è animato da uno spirito orgogliosamente blue collar, reazionario fin dal titolo nei confronti dell’imperante suono progressive del momento (Not Fragile sbertuccia Fragile degli Yes) e da un pugno di canzoni ruspanti, semplici e buone come un piatto di carne e patate.

A trainare l’album, facendolo diventare un classico resistente all’usura del tempo, una splendida canzone scritta da Bachman, You Ain't Seen Nothing Yet, che raggiunge la prima piazza di Billboard e conquista addirittura la seconda nella lontana Inghilterra. Un brano melodico e divertente, di quelli che fanno venir voglia di cantare a squarciagola, la cui genesi è, peraltro, ricca di aneddoti.

Il brano è caratterizzato dalla voce balbettante di Randy Bachman “(B-b-b-baby, you just ain't seen n-n-nothin' yet”), anche se, in realtà, il chitarrista non aveva alcuna intenzione di pubblicare la canzone nella versione che tutti conosciamo. Un giorno, durante la lavorazione del disco, Randy si mise davanti al microfono e per sfottere il fratello Gary, affetto da un problema del linguaggio, registrò per gioco una versione del brano facendo la voce balbuziente. Dal momento che si doveva trattare di una semplice prova, un momento di cazzeggio durante il lavoro, la band neanche accordò gli strumenti e si mise a suonare in assoluta libertà, senza prestare alcuna attenzione al risultato finale. Anzi, il brano non avrebbe nemmeno dovuto essere inserito nel disco, e fu Charlie Fach, manager della Mercury, ha intuirne il potenziale commerciale e a farlo infilare, all’ultimo momento, nella scaletta dell’album, suscitando non poche rimostranze da parte di Bachman.

La canzone, inoltre, contiene nel titolo un errore grammaticale: You Ain't Seen Nothing Yet, infatti, è un doppio negativo, e la frase corretta avrebbe dovuto essere You Haven't Seen Anything Yet. L’errore, però, fu mantenuto perché così la canzone aveva una musicalità che altrimenti si sarebbe persa.

Un’altra chicca. Stephen King ha citato la canzone nel suo libro di racconti Notte Buia, Niente Stelle (2010) per omaggiare una band che ha sempre visceralmente amato. Al punto che, quando a inizio carriera il suo editore gli proibiva di pubblicare più di un libro all’anno, King aggirò il divieto, inventandosi uno pseudonimo, quello di Richard Bachman. Se non è amore questo…

 


 

 

Blackswan, venerdì 22/07/2022

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