Uno dei ritornelli più famosi di sempre recita "Voulez-vous coucher avec moi ce soir?", che tradotto dal francese significa "Vuoi dormire con me stanotte?", domanda, questa, che suggerisce ovvie implicazioni sessuali.
La canzone, a cui questo verso pruriginoso si riferisce, lo sapete tutti, è la celebre Lady Marmalade,
un brano interpretato dal trio r’n’b tutto al femminile delle Labelle
(Patricia Holt, che prenderà il nome di Patti Labelle, Sandra Tucker,
che abbandona il gruppo quasi subito, Nona Hendrix e Sarah Dash), che
fu, però, scritto da Bob Crewe e Kenny Nolan. I due erano dei produttori
che avevano lavorato a molte canzoni durante gli anni '60, inclusi i
successi dei The Four Seasons. Il brano, che racconta la storia di una
donna che seduce un uomo per le strade di New Orleans e che era ispirato
alle numerose prostitute che affollavano la zona a luci rosse della
città, era stranamente lontano dalle corde dei due produttori, ma,
tuttavia, divenne il più grande successo del duo, replicando e superando
le vendite della loro grande hit, My Eyes Adored You di Frankie Valli, e raggiungendo la prima piazza di Billboard nel marzo del 1975.
Originariamente, Lady Marmalade venne registrata dal gruppo disco The Eleventh Hour, che era composto da turnisti di studio e che comprendeva alla voce lo stesso Kenny Nolan. Fu il produttore Allen Toussaint (che fu inserito nella Rock and Roll Hall of Fame nel 1998) a suggerire il brano alle Labelle, che lo registrarono a New Orleans negli studi Sea-Saint del loro mentore.
Quando le Labelle lo eseguirono in televisione, per la prima volta, fu assolutamente proibito loro di cantare il ritornello, troppo oltraggioso per gli standard dell’epoca, che venne cambiato in "Voulez-vous danser avec moi ce soir?" che significa "Vuoi ballare con me?". Patti Labelle ha raccontato che, non conoscendo il francese, non riusciva a comprendere il motivo della censura e chiese numi a Bob Crewe. Quando conobbe il significato di quelle parole, la prima cosa che pensò fu: “Oh mio Dio, cosa penserà mia madre?”.
Presa consapevolezza del significato del brano e di cosa lo avesse ispirato, le Labelle trasformarono questa canzone in un oltraggioso inno di festa, che ben si accompagnava al loro aspetto glamour e alla loro spiccata sensualità. Se da un lato, il testo altamente “suggestivo” fece arruffare le piume al pubblico borghese e benpensante, in quanto sembrava rendere affascinante la prostituzione, dall’altro, divenne una canzone iconica per la comunità gay, che vedeva in quelle parole un forte spirito libertario e un invito a non discriminare.
Patti Labelle, a tal proposito, in seguito, spiegò: “Quella
canzone era tabù. Voglio dire, perché cantare di una prostituta? Perché
no? Avevo una buona amica che era una prostituta, ed è morta. Era
un'amica, faceva le sue cose…Perché discriminarla? Sarebbe come
discriminare perché tu sei bianco e io sono nera, o tu sei gay e qualcun
altro è etero. Io non credo nella separazione fra le persone. Se il tuo
lavoro è quello di una prostituta, chissenefrega!”
Questo è stato l'unico successo accreditato alle Labelle, i cui membri, successivamente, continueranno in solitaria: Patti LaBelle, la cantante del trio, non ha mai smesso di incidere dischi come solista, con buoni riscontri commerciali negli anni ’80, Nona Hendryx, ha intrapreso una carriera solista molto eclettica, che ha incluso anche un tributo a Captain Beefheart, mentre Sarah Dash, ebbe un piccolo successo nel 1979 con Sinner Man e fece un lungo tour con Keith Richards.
Nel 2021 la Library of Congress degli Stati Uniti ha annunciato che Lady Marmalade è stata iscritta nel National Recording Registry, rendendola così, ufficialmente, tesoro nazionale.
Blackswan, martedì 18/10/2022
Pezzo leggendario, che trovo entusiasmante anche nella cover eseguita da Pink, Mya, Christina Aguilera e Lil' Kim + Missy Elliott. Bellissime e bravissime tutte.
RispondiElimina@Ezzelino: Concordo!
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