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lunedì 17 aprile 2023

SHOW ME THE WAY - PETER FRAMPTON (A&M, 1975)

 


Banale, certo, ma vero: tutti abbiamo bisogno di qualcuno che creda in noi, che ci sproni nei momenti di difficoltà, che ci tenga la mano quando siamo tristi, e che ci indichi la strada quando ci siamo smarriti.

E’ questo il tema affrontato da Peter Frampton nella sua Show Me The Way, la storia di un uomo che sta annegando in attesa di qualcuno che gli getti un salvagente. Sebbene il testo della canzone sia piuttosto vago, è chiaro però che il protagonista del brano stia cercando una guida, qualcuno o qualcosa che sia in grado di indirizzarlo sulla strada giusta.

Come lui stesso ha più volte affermato, Frampton scrisse la canzone ispirandosi a una ragazza che aveva conosciuto ai tempi, la quale, oltre ad amarlo profondamente, non gli faceva mancare la propria stima e il proprio supporto in quei giorni di difficoltà (nel 1975, il musicista, visto lo scarso successo ottenuto, stava per mollare la carriera e dedicarsi ad altro). Eppure, nonostante fosse chiara la genesi del brano, Frampton ebbe l’intuizione di renderlo universale, svincolandolo dalla propria vita privata, in modo tale che “chi indica la strada” potesse essere una persona qualsiasi, oppure, in un’accezione più ampia, anche un’entità superiore.

La versione originale della canzone compare nel quarto album in studio del cantante britannico, pubblicato nel 1975. A quei tempi, Frampton aveva un esiguo seguito e suoi dischi vendevano pochissimo, nonostante si stesse lentamente costruendo la reputazione di grande performer. Tuttavia, per quanta passione mettesse nella sua arte, non riusciva a sfondare e a raggiungere il grande pubblico. Vista la sua abilità di esecutore live, la sua etichetta, l’A&M, si giocò la carta del disco dal vivo, e chiese a Frampton di selezionare alcune registrazioni delle sue esibizioni, in modo da assemblarle in un disco. Il cantante selezionò sei brani, e quando si presentò con il materiale a Jerry Moss, il manager dell’etichetta, questi, tra l’ironico e l’inviperito, gli domandò: “Scusa, Peter, ma il resto dov’è?”.

Qualche tempo dopo, il songwriter si presentò con una scaletta più corposa, contenente anche Show Me the Way, che ebbe il placet dell’etichetta e che venne pubblicata, nel 1976, in un album dal titolo Frampton Comes Alive. Da quel momento, la storia cambiò radicalmente: Show Me The Way uscì come singolo e raggiunse la piazza numero 6 di Billboard, regalando al musicista il suo primo vero successo. Un boom inaspettato e inspiegabile, che portò Comes Alive a essere il primo best seller del 1976, con oltre otto milioni di copie vendute, trasformando finalmente Frampton in una stella di prima grandezza.

Il successo di Show Me The Way, in quella splendida versione live, lo si deve non solo alla melodia irresistibile e al ritornello di facile presa, ma anche a un colpo di genio che lascerà un’impronta indelebile nella storia della musica. Nell'intro della canzone, infatti, Frampton utilizzò un talkbox, uno speciale e mai sentito distorsore collegato alla chitarra, che permetteva di creare suoni vocali amplificati e distorti con la bocca. Un talkbox è, in buona sostanza, un dispositivo realizzato con tubi collegati a un driver a compressione, con l'altra estremità che finisce nella bocca dell'esecutore. L'unità viene poi collegata all'amplificatore per chitarra. Questo exploit fece girare la testa a molti musicisti dell’epoca che, attratti da quel suono inconsueto, corsero ad acquistarne uno o cercarono di crearlo artigianalmente. Circostanza, questa, che creò un surplus di lavoro per i dentisti, dal momento che molti giovani rocker persero parecchie carie a causa delle scariche elettriche dovute a talkbox difettosi.

Una curiosità: Show Me The Way è stata la prima canzone eseguita dal vivo da degli imberbi U2, durante un talent show del liceo, quando ancora si chiamavano Feedback.

 


 

 

Blackswan, lunedì 17/04/2023

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