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martedì 13 giugno 2023

Le breve e triste vita di Napoleone II

Se sei il figlio di Napoleone Bonaparte e Maria Luisa D'Asburgo, come minimo ti aspetti una vita luminosa, facile, se non gloriosa. Il suo stesso padre scrive euforico per la tanto agognata nascita: "Lo invidio, io ho dovuto correre dietro la gloria, Lui non dovra' che tendere le braccia, io sono stato Filippo, Lui sara' Alessandro"

 

Invece, a causa di un fato impietoso e strani scherzi del destino la vita di Napoleone Francesco Giuseppe Carlo Bonaparte non sara' propriamente gloriosa, ma a tratti addirittura beffarda, come vedremo.

Napoleone Bonaparte aveva un estremo bisogno di un erede. La piu' anziana moglie Giuseppina di Beauharnais, non poteva dargli figli, ergo, il confluire a nozze con Maria Luisa d'Asburgo sembrava cogliere due piccioni con una fava: la garanzia della successione dinastica e lo stretto legame con l'Impero Austriaco, praticamente una alleanza. 

Nato a Parigi il 20 Marzo del 1811 viene subito incoronato Re d'Italia. I festeggiamenti nella capitale  francese sono grandi ed euforici. Ma presto l'entusiasmo finisce. Si parte per la guerra. Il padre e' deciso ad arrivare a Mosca. Come tutti sappiamo la decisione gli fu fatale. La rovinosa campagna di Francia nel 1814 constrinse Napoleone alla resa e alla firma del trattato di Fontainebleau con il quale rinunciava al titolo di Imperatore di Francia e Re di Roma per se' e i suoi discendenti e viene mandato in esilio sull'Isola d'Elba. Con il trattato Napoleone II acquisisce il titolo di Principe di Parma, Piacenza e Guastalla, mentre la madre Maria Luisa diventa Duchessa di Parma, Piacenza e Guastalla.

Il giovane "Aquilotto" ( l'Aiglon, soprannome conferitogli per l'omonima e postuma opera teatrale di Edmon Rostand che ebbe enorme successo) viene quindi, per ordini espliciti del cancelliere Metternich, mandato a Vienna sotto la custodia del nonno paterno Francesco I d'Asburgo. A Vienna il giovane viene "germanizzato". Gli cambia il nome in Franz e riceve una educazione prettamente Germanica e militare. Nel 1818 viene nominato Duca di Reichstag. Nel 1823 all'eta' di 12 anni divenne cadetto nell'esercito Austriaco. Certamente la sua carriera militare creava molte fantasie e spauracchi in tutta Europa. In fondo era il figlio di Napoleone. Ma che un Bonaparte non tornasse ad avere alcun peso politico fu la priorita' numero uno di Metternich che sostanzialmente lo isolo' nella corte Asburgica. Gli fu dato un feudo che era uno dei possedimenti piu' ricchi. Quindi ebbe vita agiata senz'altro. Ma al contempo totalmente priva di affetti. Le relazioni familiari erano pura formalita'. E tutta la sua vita fu sostanzialmente in mano ad altri, soggetta unicamente a fini politici. 

Il padre mori il 5 maggio 1821 ma con lui non ebbe praticamente alcun rapporto da quando lo saluto' per l'esilio sull'isola d'Elba. Tutte le missive che Napoleone inviava al figlio non gli furono mai recapitate. Tantomeno l'eredita' che gli lascio'. Pure con la madre i rapporti si ridussero presto, quando ella si risposo' ed ebbe altri due figli. Si illudeva di poter essere un gran generale, mitico e potente come il padre, ma nell'esercito Austriaco non avrebbe mai comandato un battaglione sul campo. No, un altro Napoleone generale non s'ha da fare pensava manzonianamente Metternich, il vero burattinaio della vita dell'aquilotto.

E cosi', in questa gabbia dorata del suo ricchissimo feudo in Boemia, morira' di tisi giovanissimo, a solo 21 anni, il 22 Luglio 1832. "Tra la mia culla e la mia tomba solo un grande zero" furono le sue stesse drammatiche parole, che ben spiegano il vero stato d'animo del giovane Franz.

 

 

Ma il destino gli riservava, ancora, un' ultima beffarda sorpresa. Nel Dicembre del 1840 l'Inghilterra, per una politica distensiva con l'eterno impero rivale d'oltremanica, decide di restituire la salma di Napoleone, morto a Sant'Elena 19 anni prima. Esattamente 100 anni dopo, nel Dicembre del 1940, fu Adolf Hitler, a restituire la salma di Napoleone II, allora seppellita nella Cripta dei Cappuccini degli Asburgo, facendola inviare a Parigi come gesto "diplomatico", che ovviamente in Francia venne preso come uno scherno dell'arcinemico tedesco. Venne quindi seppellito agli Les Invalides, dove si trovava suo padre, in una tomba con l'iscrizione Napoleone II Re Di Roma. 



File:Adolf Hitler in Paris 1940.jpgundefined

Ma il suo cuore no, quello, insieme agli intestini, come da tradizione Asburgica, rimasero a Vienna.


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