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giovedì 13 novembre 2025

Idlewild - Idlewild (V2 Records, 2025)

 


In un anno segnato da grandi ritorni come il 2025, si affacciano nuovamente sulla scena anche gli scozzesi Idlewild, che non erano certo spariti dalla circolazione come successo ad altre band che hanno scelto di rilanciarsi nei mesi scorsi, ma che comunque non pubblicavano materiale nuovo da Interview Music, album datato 2019.

Quando gli Idlewild si sono presentati per la prima volta al pubblico sulla fine degli anni ’90, erano rumorosi, sfacciati, provocatori e dispensatori di un caos post-hardcore condensato in due minuti. Angoscia adolescenziale repressa o liberazione catartica, chiamatela come volete; ma mentre il millennio volgeva al termine e gli anni scorrevano via come la storia che si dissolve nella pioggia scozzese, una nuova visione scese sui ragazzi di Edimburgo.

L’aggressività iniziale e il tiro incrociato delle chitarre di un rumoroso punk rock ha lasciato il passo a un approccio decisamente più melodico, che seguiva le orme dei Teenage Fanclub e apriva la strada del cambiamento ai Biffy Clyro, in quella che potremmo definire la “variante scozzese”.

Da quel momento, la storia è cambiata, e due dischi, 100 Broken Windows (2000) e The Remote Part (2002) hanno aperto la strada del successo (molto relativo, vista la lontananza della proposta dal mainstream) alla band, il cui suono, basato soprattutto sull'eccellente lavoro chitarristico di Rod Jones (a volte pulsante, a volte croccante, ma sempre melodico), incorporava elementi pop, aperture college rock alla R.E.M. ritornelli innodici e un mood malinconico come le brume di Scozia.

È chiaro che questo periodo è un'epoca a cui guardano con affetto, perché nell'album numero dieci, intitolato in modo significativo a se stessi, la rivisitano ampiamente. Un titolo che è un punto fermo, un affermazione d’orgoglio per quanto fatto e l’abbrivio per una nuova stagione. Recuperare il passato, per poterlo riscrivere. Creare un album con la volontà di giocare sui propri punti di forza avrebbe potuto dare vita a una banale scaletta dal rendimento decrescente. Invece, inaspettatamente, Idlewild è un promemoria fresco e mirato dell'esclusiva miscela di melodie gioiose e della musicalità intelligente e caustica della band.

Il disco inizia con "Stay Out Of Place", un mid tempo che possiede ancora il tiro delle chitarre ruggenti e stridenti di Rod Jones, mentre Roddy Woomble sembra aver perfezionato ulteriormente la propria voce di media estensione. È essenzialmente ciò che ci si aspetterebbe se si chiedesse all'intelligenza artificiale di generare una tipica canzone degli Idlewild, ma quella che avrebbe potuto essere una stanca ripetizione suona invece fresca, sicura e coinvolgente.

"Like I Had Before" fa un ulteriore passo indietro, è un ritorno a casa, lo sguardo nello specchietto retrovisore per vedere se è ancora possibile scrivere momenti di rock entusiasmante.

Il ringhio chitarristico di Jones è presente anche nella frastagliata "Make It Happen", un altro brano caratteristico degli Idlewild, scattante, attraversato da dissonanze venate di punk e caratterizzato da un ritornello semplice ma coinvolgente.

Forse due ballate come "It’s Not The First Time" e "(I Can’t Help) Back Then You Found Me", costruite con grande mestiere, pagano un po’ pegno a intenti radiofonici, ma anche se meno brillanti rispetto al resto della scaletta, non abbassano poi di tanto il livello.

Gli Idlewild del XXI secolo sanno, infatti, scrivere ancora gran belle canzoni come "I Wish I Wrote It Down", che palesa l’amore della band scozzese per i R.E.M., "Permanent Colours", che porta con sé un'energia synth pop gotica, e la splendida conclusione lasciata a "End With Sunrise", forse la versione più moderna degli Idlewild, che trova nella malinconia cinematografica della sua trama melodica il vertice di un disco pienamente riuscito.

Ne è passato di tempo dai giorni di gloria della band, eppure, nonostante qualche disco non completamente centrato, la band scozzese si offre al 2025 con rinnovata energia. Non siamo ai livelli di 100 Broken Windows, ma questa nuova fatica racconta di una band che può vantare un grande passato e, ora, anche un promettente presente fatto di sfumature, di poesia e di melodia, combinate perfettamente con la chitarra incisiva e spigolosa che definisce il suono di questi Idlewild, oggi come allora.

Voto: 7

Genere:  Rock

 


 

 

Blackswan, giovedì 13/11/2025

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