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lunedì 15 luglio 2013

MAVIS STAPLES - ONE TRUE VINE




Settantaquattro anni compiuti da pochissimo, Mavis Staples, autentica leggenda vivente della black music, è lontana anni luce dal pensionamento. Il merito di questa seconda giovinezza lo si deve soprattutto al pigmalione artistico con Jeff Tweedy, leader dei Wilco ed esploratore delle terre di mezzo dell'alteranative country.Una collaborazione, questa, che aveva dato già i suoi frutti nel 2010 con lo splendido You Are Not Alone, vincitrice di un Grammy Award per il miglior disco di Americana di quell'anno. Tweedy si siede nuovamente dietro la consolle, dando vita a una produzione dal passo felpato, preziosa e determinante anche nei particolari, eppure mai invadente. Attento a mantenere un perfetto eqilibrio fra tradizione gospel e modernità, il buon Jeff sfodera un variegato repertorio di chiatarre acustiche ed elettriche (ascoltate il lavoro sui feedback nellla strabigliante Every Step, la migliore del lotto), scrive per Mavis tre brani di assoluto lignaggio (sono sue, oltre Every Step, anchel a conclusiva One True Vine, che da il titolo al cd, e Jesus Wept), e pesca dal cilindro un pugno di brani tradizionali e qualche cover, belle da leccarsi i baffi (la sontuosa riproposizione di Can You Get To That dei Funkadelic, annata Maggott Brain). Soprattutto, Tweedy, adagia letteralmente il suono dell'intero disco sull' espressività vocale di Mavis: non forza mai la mano, lascia semmai che la musica scorra fluida sulle tonalità basse, vellutate e introspettive di una voce matura e carica d'esperienze di vita. Black on black, nero su nero, gospel e soul al limitare del crepuscolo, brividi d'inchiostro che increspano la pelle. Uno dei dischi migliori di questo 2013, sofisticato ed evocativo, ricco di sfumature da assaporare lentamente, ascolto dopo ascolto. Tanto emozionante da farci venir voglia di cantare un osanna nel nome di Dio. Lunga vita a Mavis Staples. Alleluja !

Voto : 8,5



Blackswan, lunedì 15/07/2013

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