"Ma chi se ne frega di Gianni Morandi. Che si
faccia una cantata. Lui fa lezioni di generosità agli altri con decine di
milioni di euro sul conto corrente...Gianni Morandi me lo ascolto mentre si fa
mandare dalla mamma a prendere il latte....Se è così attento alle esigenze
degli immigrati, dia il buon esempio: accolga, ospiti, mantenga e paghi di
tasca sua" . (Matteo Salvini)
Quando si dice, tirarsi la zappa sui piedi. Fossi
stata al posto di Salvini, avrei evitato ogni riferimento al latte
semplicemente per una questione di buon senso. Lo scandalo legato alle quote
latte e al sostegno della Lega agli allevatori fuorilegge, rei di avere
superato il limite di produzione imposto dalla Commissione Europea, sono ancora
attuali e nonostante l'ingente danno economico causato allo Stato, Salvini,
anzichè indossare la felpa con la parola "Abbiamo sbagliato",
persevera nel solito becero battibecco sugli immigrati. Del resto, incombono le
elezioni regionali e per il leader felpato non c'è tempo da perdere. Quel che
conta è fare impressione sulla massa con parole e gesti simbolici.
Tutto fa brodo per la causa, dunque: proporre
l'affondamento dei barconi, respingere gli immigrati e, se necessario, guidare
pure le ruspe, come è accaduto a Scandicci, in un campo rom. "Ringrazio
la Livorno democratica, diamo una lezione di democrazia a questi sfigati",
rintuzza il ruspante Matteo rivolgendosi a un gruppo di contestatori,
armati di uova, durante il suo comizio nella città toscana. Se dissenti da
qualcuno, ti tirano le pietre. Quando va bene si è apostrofati come sfigato,
gufo o rosicone. Quando va male si è oggetto di offese riprovevoli come quelle
rivolte dal candidato sindaco per la Lega Nord di Canossa alla opinionista Selvaggia
Lucarelli, che esprimendo un'opinione sul dramma dell'immigrazione, le è stato
scritto su Facebook: " Zitta, puttana".
E' la politica dell'hate speech, degli insulti da
tifoseria da stadio. L'offesa come strumento di comunicazione sembra, ormai,
prevalere sul confronto moderato e civile. In Parlamento e sulla rete. Sui
giornali e nei programmi di approfondimento. Da destra a sinistra si irride
l'avversario con insulti e provocazioni. Neppure i defunti sono risparmiati
dalla violenza verbale.
Come le frasi oltraggiose rivolte da Fabio Tortosa (il poliziotto che, durante il G8 di Genova, partecipò al blitz alla scuola Diaz) a Carlo Giuliani con tanto di placet di una certa parte politica, onorevole
Santanchè in testa. Il sanguigno Tortosa è stato sospeso.
La Santanchè, purtroppo, rimane al suo posto, pagata
da noi italiani, mentre i talk show se la contendono come ospite.
Restano poltronati anche tutti quei
"signori" della politica che, pur rappresentando le istituzioni, si
rendono complici e, a volte, ispiratori di una deriva morale ormai
irreversibile.
Daniela Santanchè sugli immigrati: "Tutta questa gente dove
trova i soldi per pagare gli scafisti? Io ho un sospetto: molte di queste
persone sono pagate perchè vogliono farle venire in Italia per invaderci, per
conquistarci".
Silvio Berlusconi ai deputati di Forza Italia: "D'ora in poi
farò solo convegni al chiuso: sono tra gli obiettivi dell'Isis, sono in cima ai
loro bersagli".
Antonio Razzi su Twitter: "Vi rendete conto, mi hanno
proposto con tanta crana un film porno!"
Renato Brunetta, in un'intervista al Corriere della Sera: "Siamo
di fronte alla rinascita di Berlusconi...ora, (estinta la pena) cambia
tutto. Adesso, finalmente, è il tempo della rinascita".
Cleopatra, lunedì 27/04/2015
Dobbiamo sempre distingueci. Anche negli altri Paesi ci sono anti europeisti e amanti della destra, ma raramente dicono scempiaggini come i nostri.
RispondiEliminaCristiana
...secondo me Morandi poteva starsene zitto, persone abbienti, che potrebbero ospitare e fare molto, in generale, dovrebbero esimersi da chiacchiere così, un tanto al chilo, pur di tornare a far parlare di loro
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