Una
volta conosciuti, è praticamente impossibile non amare i PUP. Ma chi
sono i PUP? E perché dovrebbero starvi così simpatici? Iniziamo con il
dire che sono un gruppo rock canadese formatosi a Toronto nel 2010 e che
il loro nome è stato ispirato dalla nonna di Stefan Babcock, il
cantante della band. La trovate una cosa dolce? Bene, perché PUP è un
abbreviazione per Pathetic Use of Potential. La nonna di Stefan, non
appena saputo che suonava in una rock band, gli ha detto che era “un uso
patetico del suo potenziale”.
Il
mood è quello degli sfigati di periferia, che conoscono bene cosa
significa il disprezzo, l’ansia e la sensazione di perenne inadeguatezza
nei confronti degli altri e del mondo. Ma i PUP hanno anche un
grandissimo senso dell’umorismo, spesso nero, condito di ironia e
annegato nell’auto-ironia.
E
i quattro canadesi saranno anche dei perdenti, ma sanno come far
suonare i loro strumenti, come buttare fuori emozioni e pensieri nei
testi e come far vibrare i cuori di chi li ascolta. Con i loro primi due
album (PUP, 2013 e The Dream Is Over, 2016) si sono
fatti amare dalla critica musicale, hanno ricevuto i più vari
riconoscimenti (Juno Awards, Polaris Music Prize, CBC Radio Awards, Best
Breakout Rock Act per Rolling Stone, Prism Prize, etc.) e, soprattutto,
si sono fatti largo nei cuori dei fan di tutto il mondo.
Con Morbid Stuff,
prodotto, registrato e mixato da Dave Schiffman (Weezer, The Mars
Volta), i PUP hanno creato una sintesi perfetta di tutto quello che i
fan hanno imparato ad amare di loro in sole 11 tracce e 38 minuti
totali. Tantissimi cori da cantare a squarciagola abbracciati sotto il
palco, con le lacrime agli occhi e la voglia di divertirsi e buttare
fuori qualsiasi cosa si pensi non vada della propria vita o nella
propria persona, tante armonie di chitarra e attenzione all’intarsio
degli strumenti nella struttura delle canzoni, tanto umorismo e
auto-ironia, e tanti testi cupi e deprimenti, cantati e suonati con una
gioia e un’energia dalla quale non si può che uscirne coccolati e
rinvigoriti. E a livello musicale? Un suono che va dal rock al punk,
fino a raggiungere i migliori picchi hardcore con “Full Blown Meltdown” e
le valli del folk con l’inizio di “Scorpion Hill”.
Quattro
migliori amici, tante emozioni negative e tanta rabbia da deridere
insieme, per ritrovare insieme la giusta prospettiva e la giusta
speranza, nell’affrontare questo pazzo e assurdo mondo e i problemi che
ci arreca.
Scavando
al di sotto della dolcezza e del divertimento del lato sonoro, troviamo
dei testi come quelli di “Scorpion Hill”, in cui il disgusto e
l’inquietudine si trasformano in tristezza e nella necessità di
metabolizzare i contrasti, richiamandosi all’esperienza che la band ha
vissuto in tour, quando, trovandosi a dover soggiornare in casa di uno
sconosciuto, tra aghi usati, mozziconi di sigaretta e macchie di piscio e
sudore, notano la fotografia del figlio dell’uomo, sorridente per il
suo primo giorno di scuola.
“Sibling
Rivalry”, invece, è una canzone dedicata alla sorella di Stefan, per i
loro viaggi annuali pieni di disastri, mentre “Kids” è una canzone
d’amore da un depresso all’altro, perché quando trovi qualcuno che
comprende e condivide le tue peggiori paure, alla fine ti senti meno
solo e puoi tornare a sperare almeno un po’, sentendo l’animo un po’ più
leggero. Non pensate che si possa rendere gioioso tutto questo? Provare
per credere.
Un
assaggio dai testi della bella “See You At Your Funeral”, in cui Stefan
urla “Spero che il mondo esploda, spero che moriremo tutti e che
potremo vedere i momenti salienti dell'inferno. Spero che siano
trasmessi in televisione”.
Oltre
ai testi, i PUP danno del loro meglio nei video e nel rapporto con i
fan. Per la bellissima “Free At Last” (una delle canzoni migliori
dell’album, di cui il ritornello “solo perché sei di nuovo triste, ciò
non ti rende affatto speciale” rimane impresso nella mente così tanto
che vi ritroverete a canticchiarlo sovrappensiero senza rendervene
nemmeno conto) i PUP hanno condiviso testi e accordi del brano con i fan
qualche settimana prima dell’uscita del singolo, chiedendo loro di
realizzarne una cover. Senza aver mai sentito prima la canzone.
L’aspettativa della band era di ricevere al massimo una decina di video,
peccato che invece i fan abbiano spedito loro ben 253 cover, di cui
incredibilmente nessuna sembrava la loro e, ancora più
sorprendentemente, nessuna era uguale all’altra. La sintesi di tutta la
creatività e l’amore per i PUP la trovate nel video che hanno girato in
una notte (link alla fine della recensione), per la modica cifra di 25
dollari.
Volete
già andare a vederli dal vivo? Bene, un dollaro per ogni biglietto
venduto in prevendita andrà al Trevor Project, un’organizzazione che
fornisce consulenza e servizi di prevenzione del suicidio ai giovani
LGBTQ.
Preferite pensare intanto a comprare il cd o il vinile? Se volete, i PUP hanno preparato per voi il Kit in preparazione all’annientamento:
include cd o lp in edizione limitata, una camicia a maniche lunghe, uno
zaino con su cucito un cerotto, dei cerotti personalizzati, un
contenitore impermeabile e un multi-utensile con forchetta, cucchiaio,
ecc. Una versione in edizione limitata del kit, invece, fornisce un vero
e proprio gommone (di dimensioni normali, mica una miniatura).
Come si diceva all’inizio, come si fa a non amare i PUP?
Morbid Stuff
è la coperta di Linus per quando sei triste, depresso o stanco, il
disco che ti aiuta a versare e poi asciugare le lacrime, gettandole via
assieme alla voce, che perderai cantando a squarciagola i loro cori. È
l’album che ti fa ritrovare il sorriso, che ti fa divertire e che riesce
a farti ritrovare speranza ad ogni verso urlato insieme, facendoti solo
venire voglia di abbracciare la prima persona che ti capita a tiro.
Che entri a far parte delle vostre vite è possibile, ma che lo ritroviate tra le migliori uscite del 2019 è praticamente certo.
Blackswan, sabato 20/04/2019
ma andate a lavorare
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